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“Giovanni Paolo II coraggioso testimone della fede. Mi ha insegnato ad essere prete”. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato monsignor Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma, autore della famosa “Jesus Christ  You are my Life”, colonna sonora della GmG di Roma.

Monsignor Frisina, lei lo ha conosciuto personalmente. Che idea ne ha ricavato?

“Almeno all’ inizio il rapporto è stato quello di un giovane col proprio padre, di vera e grande intimità e fiducia. Devo dire che il Papa sapeva essere gioviale, instaurare un rapporto allegro, amava lo scherzo. A me divertiva, anche se naturalmente ero rispettoso, pur sempre si trattava del Papa”.

Che cosa chiedeva al musicista?

“Lui chiedeva prima di tutto corretta evangelizzazione e il rispetto dei valori cattolici sui quali era intransigente. Cercava di coniugare fedeltà assoluta alla liturgia e vivacità, tale da renderla coinvolgente. Tuttavia senza mai eccedere con cose  stravaganti. La sua era una dimensione catechetica, con venature di popolare: un mix validissimo ed attuale”.

Lei ha scritto il famoso inno della GmG Jesus Christ You are My Life. Lo ha concordato con lui?

“No. Anzi le dico che durante l’ esecuzione a Tor Vergata ho fatto dei tagli. Il Papa, non so come, mi ha capito al volo e ha segnato il ritmo . Mi ha sempre lasciato libero senza censurarmi. Qualche volta mi ha chiesto i contenuti delle muisiche, si è informato, ma si fidava. Non voleva leggere prima i testi benché io lo chiedessi”.

In Polonia, nelle chiese assieme ai testi dei canti mettono gli spartiti musicali..

” Infatti è così. Loro hanno una educazione musicale più profonda della nostra, nelle scuole si insegna maggiormente e la stessa cosa vale per la Germania. E Giovanni Paolo II lo dimostrava. Fedele figlio della sua terra”.

Giovanni Paolo II scherzava con lei?

” Spesso. Una volta ha ironizzato sul fatto che perdevo i capelli.”

Rimarrà storico quel suo “Aprite le porte a Cristo”.

” La sintesi di un pontificato. Mi offrì l’ occasione per scrivere l’ inno della sua beatificazione”.

Dovendo descriverlo in una battura?

” Coraggioso testimone della fede. Mi ha insegnato ad essere prete”.

Bruno Volpe

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