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“Dare la comunione  così è un sacrilegio: meglio astenersi”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato don Leonardo Ricotta, bravo parroco a Palermo-Villabate, parrocchia Sant’Agata.

Don Leonardo, da lunedì darete secondo il protocollo (anche non è contemplato) la comunione in mano e con un guanto in lattice…

“La daranno loro, io no. Queste sono aberrazioni liturgiche ed io cerco di rispettare rettamente la fede cattolica. Amministrare così la comunione è un sacrilegio. Frammenti del Corpo di Cristo potranno appiccicarsi ai guanti che poi si buttano. Che faccio getto Cristo nella raccolta della plastica? Preferisco non darla”.

Cioè?

“Piuttosto che commettere un atto di sacrilegio e farlo fare ai miei parrocchiani, non la distribuirò e farò fare quella spirituale. Se devo dare al mio popolo un cibo avvelenato, molto meglio stare a digiuno. Poi  quella spirituale ha ugualmente valore considerato che essi si hanno anche nel desiderio. Nel passato  e penso al regime sovietico tanti volevano prenderla  e non potevano: la fede non è morta perché vi era il desiderio. La vita di fede è certamente sacramentale, ma quando non è possibile o cercano di trasformarla in un sacrilegio,  Dio crea dei bypass”.

I suoi superiori potranno valutare la sua condotta  come disobbedienza…

“No. Inoltre l’obbedienza va data ad ordini rispondenti al diritto naturale non a cose ingiuste. Io devo rispettare il Vangelo e chiunque mi imponga il contrario, qualunque incarico abbia nella Chiesa, avrebbe il mio garbato, ma fermo diniego. Le faccio un esempio. Se il mio vescovo mi dice che devo andare a fare il parroco dove non mi piace, ci vado e obbedisco. Ma se mi impone di andare contro la fede o di calpestare l’Ostia,  non posso obbedire. Insomma, l’ obbedienza si ha nel lecito e non nell’illecito, questa la grande lezione di San Tommaso di Aquino. Quello che stanno per compiere è un atto di macelleria eucaristica, Padre Pio li chiamava macellai”.

Insomma, ribadisce il suo no…

“Assolutamente non ci sto al sacrilegio”.

Che cosa pensa della Chiesa cattolica di oggi?

“Si è liquefatta in questo momento, coprendosi di ridicolo, obbedisce senza colpo ferire, dimenticando la sua dignità e lo stesso Concordato al Cesare. Che senso ha una Chiesa di mascherine? E’ ridicola. Questa Chiesa non soffre, non prega, non combatte, sotto l’influsso di  un progetto satanico. In ogni caso Dio interverrà, non può continuare in questo modo, siamo al punto di non ritorno”.

Le è piaciuta la preghiera universale tra le religioni contro la pandemia?

“Ma quando mai, è frutto di un ecumenismo fasullo e sbagliato, di stampo massonico ed universalista. In più stiamo subendo una invasione islamica”.

Non teme  i rimproveri dei superiori?

“No. Mi metto serenamente nelle mani di Dio con la coscienza a  posto”.

Bruno Volpe

13 pensiero su “Don Leonardo Ricotta: “dare la comunione così è un sacrilegio: meglio astenersi””
  1. Concordo con le sue idee e a questo punto mondo se anche io riuscirò a prenderla,anche xké io ho continuato a prenderla sempre dalle mani del sacerdote come l’ho presa alla mia prima comunione mai l’ ho messa nel palmo della mia mano.

  2. Grande sacerdote don Leonardo!!! Non pavido, non “vuoto” di fede ! Dio lo benedica ♥️ e gli dia coraggio . Abbiamo bisogno di Sacerdoti e non di pagliacci !!!

  3. Caro don Ricotta, io la penso come lei,piùttosto di rischiare di far cadere la Particola impacciato tra guanti e mascherina,eviterò di Comunicarmi…. …..Comunque la Chiesa è dal 2013 che è liquefatta,anche se i primi segnali di allarme li diede Paolo VI, nel famoso discorso del “fumo di Satana” ……adesso quel “fumo” lo stiamo vedendo tutti!!!

  4. Anche io le rispondo Carissimo Don io piuttosto che riceverla con i guanti e in un sacchettino di plastica non faccio la Sacra Comunione perchè è un sacrilegio per me, e quindi aspetto ancora, e poi lo dico al Sacerdote che mi vado a confessare, io non me la sento di fare un sacrilegio! Oppure sbaglio??? verso il Signore Gesù Cristo???
    Vorrei sapere una risposta come mi comportare per non sbagliare in un tempo così difficile e penoso

  5. Concordo con don Leonardo Ricotta, obbedire per un sacerdote è d’obbligo, ma solo se non va contro la Verità Rivelata. Una cosa potrebbe fare dare la Santa Comunione come sempre ha fatto (so che sacerdoti lo hanno fatto ogni giorno con i loro fedeli continuando a celebrare la Santa Messa a porte chiuse ,ripeto con i fedeli e distribuendo la Santa Eucaristica in ginocchio e in bocca.) perché Dio non infetterà mai nessuno.

  6. Reverendo don Ricotta, ciò che ci ha fatto soffrire molto in questi mesi è non aver potuto ricevere l’Eucaristia. Noi fedeli abbiamo bisogno di nutrirci di quel Pane che, una volta consacrato, diviene il vero e Santissimo Corpo di Cristo. Ne abbiamo bisogno per vivere, letteralmente. Perché la vita del corpo senza la vita dell’anima a che vale?
    Comprendiamo bene la Sua preoccupazione sulla possibilità di commettere un sacrilegio dando la Santa Eucaristia con i guanti di plastica monouso, a causa dei frammenti che potrebbero rimanervi appiccicati. Tuttavia, se possiamo permetterci, ci chiediamo se non vi siano altre soluzioni. Se cioè non sia possibile, per esempio, usare dei guanti di cotone che, a differenza dei guanti di plastica, possono essere purificati come si fa per le vesti sacerdotali. Ci rendiamo conto che facendo ciò Lei andrebbe – benché in minima parte – contro le direttive dell’accordo tra il governo e la Cei. Ma d’altronde a nostro parere neppure sarebbe giusto impedire ai fedeli di ricevere l’Eucarestia.
    Lei dice che deve rispettare il Vangelo. E Gesù nell’Ultima Cena ha detto: “Fate questo in memoria di me”. Ha usato il verbo all’imperativo, quindi ha dato un comando ai suoi apostoli, non un consiglio, non una cosa che si può fare oppure non fare.
    Può il nostro Dio, che è un Padre buono, darci cibo avvelenato? Non lo farebbe mai, altrimenti non sarebbe Dio.
    Con stima e amore per la Santa Chiesa di Dio.
    Stefania e Fabio

  7. Si può ricevere l’ostia consacrata in mano interponendo un fazzolettino di lino in modo da non toccarla.
    Tale fazzolettino deve essere conservato con cura e usato solo per tali occasioni.

  8. Sto diffondendo con tutte le mie risicate possibilità il video e l’articolo così come anche gli altri lavori composti dagli esperti sul tema. Tutto quanto è nelle mie possibilità sarà fatto con tutto l’amore per Cristo e la sua Chiesa. Forza e onore a tutti i coraggiosi.

  9. Sono d’accordo con don Leonardo Ricotta.Credo che non farò la Comunione,per non essere complice di questa profanazione……

  10. CONDIVIDO OGNI PAROLA DEL PARROCO. NOI NON DOBBIAMO UBBIDIRE AI MASSONI MA A DIO .QUESTA NON È LA SANTA CHIESA DI DIO MA LA CHIESA MASSONICA CHE CI VOGLIONO FAR FARE UN SACRILEGGIO. I SACERDOTI CHE PER PAURA DEI VESCOVI CHE HANNO FIRMATO QUESTO ACCORDO DOVRANNO RENDERE CONTO A DIO.*

  11. Non sono capace di inventare sacrilegi nei miei cinquant’anni di sacerdozio. O meglio uno sì, cioè: quello di dire e diffondere ciò che lei ha detto e ha divulgato, per dividere (… dia-volo le dice niente?) i cristiani dai loro pastori!
    Ma lei (….se celebra) sta celebrando con l’unico purificatoio (plastica o stoffa) che ha “toccato” le sacre specie, fin dalla sua prima celebrazione? E se l’ha cambiato, li ha tutti conservati come reliquie e non li ha mai gettati tra gli stracci? E se ha fatto questo sacrilegio, vada pure a confessarsi che le sarà perdonato dai ministri di una chiesa “che salva” gli uomini…. e non ha bisogno di … salvatori, come si credono in molti, in questo frangente!

  12. Voglio rispondere con queste meravigliose parole di Luisa Piccarreta (da Libro di cielo 5 dicembre 1903 vol. 6)

    Non avendo potuto ricevere la comunione questa settimana, me ne stavo tutta afflitta, ma rassegnata, e pensavo tra me che, se non fosse stato che mi trovavo in questa posizione di stare nel letto e d’essere vittima, certamente l’avrei potuto ricevere, e dicevo al Signore:
    «Vedi, lo stato di vittima mi sottopone al sacrifizio di privarmi di ricevere Te in Sacramento. Almeno accetta il sacrifizio di privarmi di Te per contentare Te, come un atto più intenso d’amore per Te, che almeno il pensare che la tua stessa privazione attesta di più il [10] mio amore per Te, raddolcisce l’amarezza della tua privazione.»

    E mentre ciò dicevo, le lacrime mi scendevano dagli occhi. Ma, o bontà del mio buon Gesù, non appena mi son assopita, senza farmi tanto aspettare e cercare secondo il solito, è venuto subito e, mettendomi le mani al volto, tutta mi carezzava e mi diceva:
    «Figlia mia, povera figlia, coraggio, la mia privazione eccita maggiormente il desiderio e in questo desiderio eccitato l’anima respira Dio, e Dio, sentendosi più acceso da questo eccitamento dell’anima, respira l’anima. Ed in questo respirarsi a vicenda, Dio e l’anima, si accende maggiormente la sete dell’amore ed essendo l’amore fuoco, vi forma il purgatorio dell’anima; e questo purgatorio d’amore le serve non d’una sola comunione al giorno, come permette la Chiesa, ma d’una continua comunione, per quanto è continuo il respiro. Ma tutte comunioni di purissimo amore, solo di [11] spirito e non di corpo, ed essendo lo spirito più perfetto, ne avviene che l’amore è più intenso. Così ripago Io, non chi non vuole ricevermi, ma chi non può ricevermi, privandosi di Me per contentar Me.»
    (da Libro di cielo 5 dicembre 1903 vol. 6 )

  13. PADRE LEONARDO BUON GIORNO SONO NICOLO’ COSTA LE VOGLIO DIRE CHE A PRESCINDERE DALLE SUE IDEE (GIUSTE O SBAGLIATE, NON ENTRO NEL MERITO), PER TUTTI VERRA’ IL GIORNO CHE CI PRESENTEREMO AL GIUDIZIO DELL’ALTISSIMO. LA COSA CHE LEI SI PORTERA’ COME MACCHIA NELLA SUA COSCIENZA E DI QUESTO DOVRA’ SICURAMENTE RENDERNE CONTO, E’ DI AVERE OFFESSO LA COMUNITA’ S.AGATA DI VILLABATE, NON SI SPIEGHEREBBE DIVERSAMENTE IL DISTRUGGERE TUTTI I GRUPPI PARROCCHIALI, I CORI E I CATECHISTI (SI POTREBBE DIRE CHE SIAMO STATI COMMISSIARATI) E CREARNE ALTRI, ANCHE DI FUORI VILLABATE, A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, IN PRATICA HA DIVISO LA COMUNITA’. MI DISPIACE L’EPILOGO(TARDIVO) E NON SO COME ESPRIMERMI , LEI PER ME E’ UNA BRAVA PERSONA, NON MI PIACE QUANDO E’ SULL’ALTARE CHE CELEBRA MI SEMBRA UN INDEMONIATO, TRALASCIO DI DIRE DELLE SUE OMELIE (PER LA MESSA DEL SUO PRIMO NATALE A VILLABATE HA PARLATO DI IMU) MAI UNA PAROLA D’AMORE SOLO E SEMPRE SATANA

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