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La Giornata Internazionale contro l’omotransfobia non si trasformi nell’ennesima occasione di propaganda gender e Lgbtqia+: sì al pieno rispetto della dignità personale di chiunque, no all’agenda politica e ideologica gender e Lgbtqia+. Ogni forma di violenza o ingiusta discriminazione contro le persone, per qualsiasi motivo, deve essere severamente punita dalla legge, ma troppo spesso il 17 maggio viene strumentalizzato per moltiplicare i progetti ‘arcobaleno’ nelle scuole di ogni ordine e grado o per diffondere l’illegale Carriera Alias, che confonde l’identità sessuale di bambini e adolescenti radicando la malsana idea che si possa nascere in un “corpo sbagliato”, oppure istanze pericolose o antiscientifiche, che violano il diritto del bambino a una mamma e un papà, quali l’adozione per coppie omosessuali e l’utero in affitto (che è disumano sempre, anche per coppie etero), o il “cambio di sesso” per i minori promosso dall’approccio affermativo alla disforia di genere, la fluidità sessuale e l’eliminazione di ogni differenza tra uomini e donne, anche nel linguaggio con asterischi e schwa, che spesso porta ad ancora più discriminazioni, come nel mondo dello sport e nell’uso di bagni, spogliatoi e luoghi riservati alle donne da parte di uomini che “si sentono donne”.

Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia istituita nel 2004 dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea.

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