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Il Presidente della Confcommercio Carlo Sangalli ha lanciato l’ allarme usura. Secondo Sangalli, in questo momento di crisi  specialmente commercianti e piccoli imprenditori sarebbero tentati di rivolgersi agli usurai per avere fondi. Abbiamo intervistato sul tema Monsignor Alberto D’Urso coraggioso sacerdote campano,  ma ormai barese di adozione, Presidente della Consulta Nazionale Anti Usura.

Monsignor D’ Urso, il Presidente Sangalli lancia l’ allarme usura…

“La crisi economica già iniziata nel 2008 e mai finita, si  è ulteriormente inasprita specialmente in questo momento con il contagio. Tanti hanno perduto il lavoro, aumentano le spese e salgono i prezzi della vita quotidiana, penso al cibo stesso. Aggiungo la diminuzione significativa del lavoro”.

Che nesso ha l’usura?

“Oggi, da quanto abbiamo accertato, il mondo dell’ usura per invogliare, pratica gli stessi prezzi delle banche nel concedere denaro, con la differenza che ha meno burocrazia e liquidità subito disponibile. Insomma, la malavita arriva molto prima dell’ istituto di credito o dello Stato e questo favorisce certamente  usura ed illegalità, perché questi soggetti se il commerciante o l’ imprenditore non restituiscono quanto dovuto, sanno come recuperare i soldi. Con le buone o le cattive e tante volte entrano nel tessuto economico rilevando le attività finanziate”.

Da parte del Governo vede risposte pronte?

“Sono state fatte tante promesse. La domanda è: sarà in grado di mantenerle? L’auspicio è: meno promesse e più risultati concreti. Chi governa farebbe bene  a rendersi conto che aumentano i poveri e bisogna toccare con mano questa difficile realtà”.

Sembra che lieviti la rabbia sociale…

“In situazioni simili è fisiologico. Tuttavia è infantile limitarsi ad attaccare i movimenti  che protestano senza andare alla vera causa del malcontento… Chi è povero e non sa come dare da mangiare ai figli è seriamente preoccupato e non bada all’estetica della protesta. Sia chiaro che io non difendo certi modi di contestare o andare in piazza, tuttavia occorre con serietà analizzare che cosa spinge ad assumere toni tanto esasperati.. Chi è povero è arrabbiato davvero. Io penso che bisogna esortare ad essere uniti in questo momento, cercando la via del dialogo pur nella fermezza delle  rivendicazioni. Non bisogna perdere la speranza. Però mi lasci anche dire un’ altra cosa che ho sempre sostenuto”.

Prego…

“In Italia non abbiamo una corretta educazione alla sobrietà e spesso non sappiamo fare il passo a misura della gamba. Mi riferisco a qual modo di comportarsi di chi  si è indebitato o lo fa per cose inutili ed innecessarie ricorrendo all’usura della porta a canto”.

Bruno Volpe

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