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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: sabato 4 Maggio 2019

Il vangelo di oggi è in legame col mistero pasquale che i cristiani vivono ogni giorno, nella loro quotidianità per la  fede della Chiesa. In questo passo del vangelo, infatti, Gesù moltiplica il pane e i pesci e, moltiplicando i pani e i pesci, Gesù desidera manifestare il senso profondo della fede capace di moltiplicare il bene. Il Maestro appare durante la notte ai discepoli impauriti perché Gesù non c’è. E loro sono gitati in mezzo alla tempesta, di notte. Conoscendo il linguaggio tanto simbolico proprio dello stile di Giovanni, l’autore di questo brano del Vangelo, che in realtà vuole dirci come davanti a Cristo Signore, Il buio, la notte, si va sempre più diradando, provocando quel “prodigioso duello“, tra luce e tenebra, tra morte e vita, proprio come ci fa cantare la bellissima sequenza di Pasqua. Per Giovanni, Così anche questa tempesta riflette la situazione conflittuale delle acque, dette in ebraico maym per indicare sia la vita che la morte, evocando così il contrasto tra luce e tenebre come effetto della presenza del Signore. Non c’è dubbio: la tempesta è la situazione esterna che i discepoli stanno vivendo, ma è anche la situazione interiore dei discepoli, il loro turbamento. Allora ecco la buona notizia di oggi: Gesù ci viene incontro, camminando su tutto ciò che angoscia e agita la nostra vita e ci dona il modo per approdare subito alla riva alla quale siamo diretti. E’ vero: abbiamo tutti paura. E non possiamo negare che esista nell’essere umano una paura atavica, inconscia, ma Gesù, Figlio di Dio che si è fatto carne, umanità, sensibilità, amore, perciò non può lasciarci soli! Quella notte è venuto incontro a quei discepoli disperati, impedendo che la loro barca fosse trascinata dalle onde, così viene incontro a ciascuno di noi proprio lì in quelle situazioni in cui abbiamo paura, in quei luoghi profondi di noi stessi che ci fanno paura. Gesù allora oggi desidera darci il dono della fede, che è il dono più prezioso che possiamo utilizzare su questa terra! Nella vita, è invitabile che si incontrino difficoltà e dolori, ma è il dono della fede che ci permette di giungere a un traguardo ulteriore, ci fa andare sempre avanti e non lasciarci mai nelle mani della morte. La fede, ce lo conferma la Lettera agli Ebrei al capitolo 11, è ” certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono“. Gesù, lo vediamo, và sempre avanti, camminando su acque agitate, nel buio della notte, cioè quando tutto si spegne e si ferma. Ecco, come Lui e con Lui possiamo farlo anche noi, grazie alla fede che ci dona la Chiesa! Allora oggi lasciamoci avvicinare dal Signore e camminiamo sui nostri affanni con Lui. E’ questo il modo più breve per arrivare subito alla riva, cioè per vivere la gioia piena, quella che nessuno potrà toglierci, anche su questa terra. Ascoltiamo il Vangelo:

Gv 6, 12-21

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.”

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.

Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

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