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“Legislazione autoritaria, Cei sottomessa al Governo: inaccettabile”: lo sfogo, in questa intervista al nostro sito, è del sacerdote opinionista Rai don Mario Pieracci.

Don Mario, che cosa pensa dell’ ormai famosa interruzione di messa da parte dei Carabinieri a Cremona?

“Illegale, è stato commesso un reato, anche se il sacerdote ha mancato di un pizzico di prudenza. Io mi auguro che il Pubblico Ministero  un’ inchiesta. La gente ha diritto alla messa e ad andare in Chiesa senza trovare ostacoli. Qui stiamo assistendo poco alla volta alla soppressione della Chiesa cattolica da parte del governo e di una legislazione autoritaria che ci toglie le facoltà e le libertà , ma noi non protestiamo, ci stiamo abituando. Dal canto suo, la Chiesa ha smarrito qualsiasi autorità morale, la Cei ha accettato tutto passivamente e sottomessa  qualsivoglia determinazione. Mi domando: perché è possibile fare la coda al supermercato e dunque un assembramento,  però dieci persone in chiesa non possono stare?”

Ci sarà una ragione…

“Semplice: questo esecutivo anti cristiano vuole ridurre la Chiesa ad un fatto privato, eliminandola come fenomeno pubblico, una Chiesa del silenzio, stile Cina. Mi sembra elementare che dopo questa pandemia la  Chiesa in Italia non sarà quella di prima. Tutto ciò è stato causato, me ne assumo le conseguenze, dalla totale incapacità di chi guida la Cei a farvi fronte. Colui che la comanda ha accettato ogni cosa supinamente, senza colpo ferire, una Chiesa talmente silenziosa che nessuno ormai la ascolta,  asservita al Governo. Noi non chiediamo nulla di particolare, solo di essere preti, di fare liberamente i preti . Il Governo ha concesso la celebrazione del 25 Aprile, ma non le messe col popolo. Noi ce ne ricorderemo, però la colpa non è dei partigiani, ma della Cei che non ha alzato la voce e non si è fatta valere. E abbiamo avuto due pesi e due misure”.

Le piace questa legislazione?

“No, è autoritaria, arrogante, cattiva ed ingiusta. Ma lo sa quante parrocchie  sono in crisi perché non possono pagare la luce o le bollette poichè non  ci sono le entrate delle intenzioni o delle offerte nei bussolotti?  Forse lo scopo è farci chiudere. Nessuno ricorda il numero elevato dei preti morti per il Covid 19   nel portare conforto ai malati. Solo i medici”.

Ne sono deceduti tanti di dottori…

“Nessuno lo disconosce e sono eroi, però  vanno citati anche i preti, ma qui silenzio. E se si sono verificati tanti contagi e morti negli ospedali e case di riposo significa che i medici non erano forse preparati, a questa evenienza, alla pari della mancanza di mezzi idonei. Sono stati gli stessi operatori della sanità in molti casi ad aver portato il contagio nelle strutture.  Adesso tutti strillano sulle  case di riposo: ma dove erano prima, sulla luna, visto che spesso sono state  sotto la vigilanza dalle Regioni? Un moralismo insopportabile, perché i controlli non sono stati fatti  a suo tempo e certe trascuratezze  erano note? Ci volevano i morti? Ora vogliono lasciare in casa ad impazzire la gente di 60 anni, siamo alla follia e al dispotismo . Non bisogna accettare la privazione della libertà personale come sta accadendo”.

Bruno Volpe

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