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burkeIn Hope for the World: To Unite All Things in Christ (Speranza per il mondo: ricapitolare tutte le cose in Cristo), libro-intervista con il giornalista francese Guillaume d’Alançon, il cardinale Burke  invita i cattolici a schierarsi in modo netto e senza compromessi per la difesa della vita nel grembo materno e ricorda un fatto che lo riguarda personalmente.

Un medico aveva detto a sua mamma, che già aveva 5 figli, di preservare la sua salute “per amore e rispetto” dei suoi piccoli invitandola ad abortire. La signora ha rifiutato la proposta del medico, perché sia lei e che il marito credevano fermamente in Dio e pensavano che Cristo avrebbe dato loro l’aiuto necessario. Così è nato Raymond Leo che poi sarebbe divenuto il card. Burke.

“Sono cresciuto in una famiglia molto sensibile ai più indifesi”, ha detto il card. Burke, “ricordo la preoccupazione che abbiamo avuto nella nostra famiglia per gli anziani, i malati. Già nella mia infanzia ho conosciuto persone con disabilità e ho imparato dai miei genitori il grande rispetto che dobbiamo avere per coloro che sono fragili. Mio padre aveva solo una sorella, e lei aveva la sindrome di Down. La nostra famiglia le ha sempre manifestato una grande attenzione”.

Il “feroce attacco di oggi contro la vita”, scrive il cardinale, “è il risultato della distorsione del significato e dell’alto valore dell’atto sessuale, a cominciare dalla contraccezione”. L’aborto “è la logica conseguenza della mentalità contraccettiva che dovrebbe essere rifiutata in toto dai cattolici”. Il diavolo, spiega il cardinale nel testo, “vuole scoraggiarci: egli cerca di seminare il dubbio nella nostra mente,  per indurci a non difendere la vita umana pubblicamente. E  sottilmente ci induce a rimanere in silenzio, a disattivare la coscienza, a dire a noi stessi che siamo personalmente contro l’aborto, ma non dobbiamo esprimere la nostra fede e le nostre convinzioni morali di fronte agli altri”.

Nel libro, che copre tutta la vita del cardinale, emerge il suo pensiero sulla storia della Chiesa e sulla vita e spiega la situazione attuale della Chiesa e del mondo. Il cardinale Burke parla di “rifiuto di Dio” e di “cultura della morte”. “Tutti coloro che si sono allontanati da Cristo hanno visto che Satana è un tiranno sanguinario”, dice il cardinale che ritiene “il grande pericolo di oggi” la “perdita del senso metafisico e, di conseguenza, di un senso di una realtà oggettiva”.

Burke sostiene che “i milioni di aborti compiuti ogni anno negli Stati Uniti non possono continuare” perché l’aborto “è alla radice della violenza nella società”. Con l’arrivo di aborto, “la società ha registrato un aumento della violenza. L’assassinio dei più piccoli e indifesi esseri umani è la radice della violenza sociale”.

Oggi, inoltre, “alcune persone dicono che le persone con malattie gravi o anziani sono inutili. Questo è veramente orribile”. C’è un profondo egoismo dietro questa idea, dice il cardinale, c’è una “logica individualista che sta dietro questa visione dell’essere umano e della sua dignità”.

Matteo Orlando

2 pensiero su “Il cardinale Burke: “L’aborto è alla radice della violenza nella società””
  1. chi non permette l’educazione sessuale a scuola ed in tv, poi non si dovrebbe lagnare degli aborti (la cui decisione deve comunque spettare alla sola DONNA)

    1. E’ proprio “l’educazione sessuale” a scuola e in tv ad aver banalizzato la sessualità e ridotta strumento di piacere. Occorre l’educazione alla sacralità della vita e del matrimonio. Allora pieni di una nuova consapevolezza sull’importanza di certi valori potranno mutare le condotte che l’educazione sessuale intesa come la intende lei non fanno altro che incentivare. Ovviamente la decisione sull’aborto non spetta a nessuno , visto che nessuno può decidere sulla vita di un’altro, neanche la donna che la porta in grembo.

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