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image_previewDal 18 al 25 gennaio, da molti anni si celebra l’Ottavario di preghiere per l’unita’ dei cristiani. Le divisioni tra coloro che si dicono discepoli di Cristo sono tante: per lo stesso credo, per la disciplina, per l’appartenenza. Ci siamo i Cattolici, gli Ortodossi, i Protestanti, gli Anglicani. Tutti questi siamo battezzati, ma con differenze a volte grandi sia nella fede che nella morale. Non tutti abbiamo la stessa idea di chiesa. Noi Cattolici affermiamo di risalire alla Chiesa apostolica mediante la successione dei papi e dei vescovi durante tutti i due mila anni di storia da Gesù ad oggi; lo stesso fanno gli Ortodossi, ma essi non hanno un papa e non accettano quello di Roma, sebbene oggi vi siano tanti avvicinamenti. Le altre due grosse denominazioni (Protestanti e Anglicani) sono nate cinquecento anni fa e mancano di tante cose: soprattutto l’Eucaristia, la Madonna, il Papa, pur con tante differenze; non ammettono in molti il culto dei Santi né le indulgenze né i suffragi; pochi conservano l’episcopato, il sacerdozio e il matrimonio sacramento.

Alcuni ammettono le donne-vescovo e le nozze gay. Tutti si rendono conto di due cose: è uno scandalo che i battezzati siano così divisi ed è umanamente impossibile superare le differenze. In America per esempio, vi sono oltre quaranta mila denominazioni diverse di chiese. Solo l’intervento di Dio potrà riunire i fedeli in Cristo e fare di tutti “un solo gregge e un solo pastore” (Gv 10,16) come lui stesso profetizzò. E questo di certo avverrà. In attesa di quel giorno, noi possiamo fare dei passi buoni: conoscerci meglio, non disprezzarci più, dialogare e soprattutto pregare sia insieme che da soli, perché il Signore voglia concedere l’unita’ a tutto il suo popolo. Nel frattempo, bisogna evangelizzare tutte le genti, pur rispettando le loro tradizioni religiose e la coscienza di ognuno. La fede infatti, non si può imporre ma proporre, confidando nella forza della verità e dell’amore. Si evangelizza con le parole del Vangelo e con le opere della carità verso tutti, specialmente i miseri, i malati, i poveri, i peccatori. Poi si lascia alla grazia di Dio di operare le sue meraviglie.

Il Giubileo della misericordia aggiunge ulteriore grazia ai testimoni del Vangelo. Attualmente la santa Chiesa di Dio è abbandonata da tanti suoi figli battezzati, è contestata da tante voci contrarie, è perseguitata da tanti nemici mortali; anche dentro la Chiesa non mancano divisioni, opposizioni, scandali e confusione. Ma il Signore ha garantito la solidità della “roccia” di Pietro e la sua assistenza indefettibile, per cui “le porte degli Inferi non prevarranno sopra di essa” (Mt 16,18). Il mare è quanto mai agitato, ma la barca di Pietro non affonderà mai e non andrà a schiantarsi sugli scogli e fare naufragio. Il pilota invisibile della nave della Chiesa è lo stesso Cristo, Dio con noi. Per questo le forze degli Inferi non potranno prevalere.

La Madonna ha rivelato che Satana ha chiesto a Dio il permesso di tentare la Chiesa con l’intenzione di distruggerla. Dio gli ha concesso cent’anni, ma ha detto: Non ci riuscirai. Per questo vediamo oggi tanti attacchi alla Chiesa e tante defezioni. Dobbiamo difenderci per non perdere la fede con le armi spirituali che la santa Tradizione ci fornisce: la preghiera di adorazione, il digiuno, i Sacramenti, specialmente la S. Confessione e la S. Comunione. Ottima cosa e’ la S. Messa quotidiana e la devozione alla Madonna col S. Rosario giornaliero e la consacrazione a lei, che a Fatima ha promesso: “Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà!”. “Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora le genti vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria” (Is 62,1-2). Profezia non erra; un giorno il disegno di Dio si compirà. Ognuno di noi può porre il suo tassello.

Padre Giuseppe Tagliareni

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