Unità dei cristiani, gennaio è un mese di preghiera – di padre Giuseppe Tagliareni
Dal 18 al 25 gennaio, da molti anni si celebra l’Ottavario di preghiere per l’unita’ dei cristiani. Le divisioni tra coloro che si dicono discepoli di Cristo sono tante: per lo stesso credo, per la disciplina, per l’appartenenza. Ci siamo i Cattolici, gli Ortodossi, i Protestanti, gli Anglicani. Tutti questi siamo battezzati, ma con differenze a volte grandi sia nella fede che nella morale. Non tutti abbiamo la stessa idea di chiesa. Noi Cattolici affermiamo di risalire alla Chiesa apostolica mediante la successione dei papi e dei vescovi durante tutti i due mila anni di storia da Gesù ad oggi; lo stesso fanno gli Ortodossi, ma essi non hanno un papa e non accettano quello di Roma, sebbene oggi vi siano tanti avvicinamenti. Le altre due grosse denominazioni (Protestanti e Anglicani) sono nate cinquecento anni fa e mancano di tante cose: soprattutto l’Eucaristia, la Madonna, il Papa, pur con tante differenze; non ammettono in molti il culto dei Santi né le indulgenze né i suffragi; pochi conservano l’episcopato, il sacerdozio e il matrimonio sacramento.
Alcuni ammettono le donne-vescovo e le nozze gay. Tutti si rendono conto di due cose: è uno scandalo che i battezzati siano così divisi ed è umanamente impossibile superare le differenze. In America per esempio, vi sono oltre quaranta mila denominazioni diverse di chiese. Solo l’intervento di Dio potrà riunire i fedeli in Cristo e fare di tutti “un solo gregge e un solo pastore” (Gv 10,16) come lui stesso profetizzò. E questo di certo avverrà. In attesa di quel giorno, noi possiamo fare dei passi buoni: conoscerci meglio, non disprezzarci più, dialogare e soprattutto pregare sia insieme che da soli, perché il Signore voglia concedere l’unita’ a tutto il suo popolo. Nel frattempo, bisogna evangelizzare tutte le genti, pur rispettando le loro tradizioni religiose e la coscienza di ognuno. La fede infatti, non si può imporre ma proporre, confidando nella forza della verità e dell’amore. Si evangelizza con le parole del Vangelo e con le opere della carità verso tutti, specialmente i miseri, i malati, i poveri, i peccatori. Poi si lascia alla grazia di Dio di operare le sue meraviglie.
Il Giubileo della misericordia aggiunge ulteriore grazia ai testimoni del Vangelo. Attualmente la santa Chiesa di Dio è abbandonata da tanti suoi figli battezzati, è contestata da tante voci contrarie, è perseguitata da tanti nemici mortali; anche dentro la Chiesa non mancano divisioni, opposizioni, scandali e confusione. Ma il Signore ha garantito la solidità della “roccia” di Pietro e la sua assistenza indefettibile, per cui “le porte degli Inferi non prevarranno sopra di essa” (Mt 16,18). Il mare è quanto mai agitato, ma la barca di Pietro non affonderà mai e non andrà a schiantarsi sugli scogli e fare naufragio. Il pilota invisibile della nave della Chiesa è lo stesso Cristo, Dio con noi. Per questo le forze degli Inferi non potranno prevalere.
La Madonna ha rivelato che Satana ha chiesto a Dio il permesso di tentare la Chiesa con l’intenzione di distruggerla. Dio gli ha concesso cent’anni, ma ha detto: Non ci riuscirai. Per questo vediamo oggi tanti attacchi alla Chiesa e tante defezioni. Dobbiamo difenderci per non perdere la fede con le armi spirituali che la santa Tradizione ci fornisce: la preghiera di adorazione, il digiuno, i Sacramenti, specialmente la S. Confessione e la S. Comunione. Ottima cosa e’ la S. Messa quotidiana e la devozione alla Madonna col S. Rosario giornaliero e la consacrazione a lei, che a Fatima ha promesso: “Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà!”. “Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Allora le genti vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria” (Is 62,1-2). Profezia non erra; un giorno il disegno di Dio si compirà. Ognuno di noi può porre il suo tassello.
Padre Giuseppe Tagliareni