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“Decreto Conte incostituzionale e in violazione della libertà di culto”: il professor Vincenzo Tondi Della Mura, docente ordinario di Diritto Costituzionale ” bacchetta” l’ultimo decreto Conte.

Professor Tondi, altri costituzionalisti nutrono riserve sul decreto Conte in riferimento al diritto di culto. Quale la sua opinione?

“E’ pacificamente incostituzionale  ein violazione del diritto di culto . Lo è con riferimento agli artt. 3, 7 e 19 della Costituzione. Cioè la parità di trattamento e il diritto di culto. Unitamente a questo, il decreto, che è atto amministrativo, è irragionevole e contradditorio e infatti ho appreso che il Centro Studi Livatino vuole fare ricorso al Tar del Lazio”.

Spieghi, per favore…

“Lo Stato ha diritto di regolamentare la sfera che riguarda la salute e l’igiene, le modalità di esecuzione, ma non ha alcun potere di entrare nelle facoltà relative alla sfera pastorale che, per Concordato, è competenza esclusiva dell’ autorità ecclesiastica”.

Messe funebri sì, con popolo no…

“Questo è il lato della irragionevolezza o arbitrarietà che rende questo decreto degno di impugnazione e naturalmente incostituzionale. Una messa infetta, l’ altra no. Aggiungo una cosa”.

Prego…

“Lo Stato e Conte in particolare, non possono normare sulla base e sulla scorta di valutazioni discrezionali ed irridenti dei virologi. Mi riferisco alle frasi a dir poco inopportune verso i credenti, del prof. Galli, fazioso, il quale  circa le messe andava oltre il consentito. Spieghi piuttosto e questo fa parte  della ravvisata contraddittorietà, perché messe no e supermercati sì?. Al virologo si chiede scrupolo nel suo lavoro, ma assoluto rispetto per i credenti”.

Si può normare in questi temi con decreto di Presidente del Consiglio?

“No. E’ disonesto dal punto di vista giuridico ed intellettuale, perché con questo tipo di norma si scavalcano i controlli del Parlamento e della Corte Costituzionale. Aggiungo che con decreto non è possibile regolamentare diritti indisponibili e personali. Capisco che siamo in emergenza, però la normazione emergenziale deve durare poco tempo e non protrarsi per molto. Poi si torna alla normalità. E’ un modo di legiferare autoritario, bisogna meditare e rimettere al centro il Parlamento”.

Bruno Volpe

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