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“Preghiamo per la visita del Papa in Egitto. L’immigrazione non è un diritto.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana padre Samir Khalil Samir, gesuita, orientalista e filosofo, commentando la  prossima  visita di Papa Francesco in Egitto del 28 e 29 Aprile.

Padre Samir, il Papa andrà alla Università del  Cairo il più importante ateneo  islamico sunnita, che cosa è lecito attendersi?

“ Presto per dirlo. Certamente preghiamo per questa visita del Papa. Le relazioni si erano interrotte circa sei anni fa dopo la chiare parole di Papa Benedetto XVI. Dall’ Egitto accusavano Papa Ratzinger di intromissione nelle cose interne di quella nazione ed era un banalissimo e chiaro pretesto. Io non so che cosa verrà fuori della missione del Papa, tuttavia questa tappa è importante, riprende  il dialogo . Purchè lo si faccia sulla base di chiarezza e verità, con rispetto della propria identità”.

Il Papa andrà anche  dal presidente della repubblica egiziana..

“ Anche questo è un momento di rilievo, specialmente per il delicato tema della cittadinanza in favore dei cristiani. Come noto, in Egitto chi non  è di  fede musulmana ha seri problemi per la cittadinanza. Insomma, l’ agenda del Papa è carica ed impegnativa. Non sarà una passeggiata”.

Lei è un esperto orientalista e conosce l’ islam.  Che cosa pensa dell’ atteggiamento del  Papa nei suoi riguardi?

“ Indubbiamente il Papa è animato da ottime intenzioni e sincera buona volontà di ricerca del dialogo e nessuno questo può metterlo in dubbio. Tuttavia, siccome lui dell’ islam non sa molto, alla pari del Corano, avrebbe bisogno di maggior guida e di persone capaci che gli diano formazione.   Spesso, invece, si ha la sensazione che egli improvvisi o parli impulsivamente. Da questo punto di vista, Papa Benedetto XVI era molto più cauto e prudente quando parlava di islam e di temi tanto scottanti”.

Islam religione di pace?

“ Nell’ islam e nel Corano ci sta di tutto. Pezzi che effettivamente parlano di pace, si mischiano ad affermazioni violente che vanno ins enso opposto, specialmente nei riguardi di chi ha un credo diverso. Pertanto, a priori non è giusto definire l’ islam religione di pace.  In più, è sbagliato  sostenere che crediamo nellos tesso dio. Per i cristiani Dio è amore, per i musulmani non sempre è così. Possiamo dire, correttamente, che entrambe le fedi credono in un dio unico, cosa ben differente dal dire che crediamo nello stesso dio. In più ritengo che  per tanti aspetti, il modello islamico è incompatibile con i valori occidentali. L’ islam, infatti non è solo una religione, ma accomuna politica, economia, società e stato”.

Il presidente turco Erdogan ha invitato i suoi connazionali a fare cinque figli . Esiste il rischio islamizzazione per via demografica?

“ Il rischio ci sta ed è concreto vista anche la denatalità dell’ Europa. Per quanto riguarda la immigrazione il cristiano certamente non può voltarsi a guardare da un’ altra parte quando ci sta gente in difficoltà, però bisogna essere cauti nel permettere accessi. Ogni padrone  di casa responsabile si accerta della identità e delle intenzioni del suo ospite che deve adeguarsi alle tradizioni e costumi di chi visita e non il contrario. L’immigrazione e su questo Trump non ha torto, non è un diritto”.

Bruno Volpe

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