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“Come sono imperscrutabili le strade del Signore! Lo tocchiamo con mano ogni giorno, ma soprattutto se ripensiamo ai momenti in cui il Signore ci ha chiamato”. Lo ha detto Papa Francesco, stamani, durante l’udienza generale nel cortile di San Damaso, continuando il ciclo di catechesi sulla lettera ai Galati dell’apostolo Paolo, incentrando la sua meditazione sul tema: “Paolo vero apostolo”. 

Dal Pontefice l’incoraggiamento a “mai dimenticare il tempo e il modo in cui Dio è entrato nella nostra vita”: “Tenere fisso nel cuore e nella mente quell’incontro con la grazia, quando Dio ha cambiato la nostra esistenza”, è l’auspicio del Papa. Che si è soffermato su una domanda: “Com’è possibile che Dio si serva di un peccatore, di una persona fragile e debole, per realizzare la sua volontà?” “Eppure – ha risposto -, non c’è nulla di casuale, perché tutto è stato preparato nel disegno di Dio. Lui tesse la nostra storia e, se noi corrispondiamo con fiducia al suo piano di salvezza, ce ne accorgiamo”.

Nelle parole di Papa Francesco, la consapevolezza che “la chiamata di Dio comporta sempre una missione a cui siamo destinati”. “Per questo, ci viene chiesto di prepararci con serietà, sapendo che è Dio stesso che ci invia e sostiene con la sua grazia”. Infine, l’invito a lasciarsi “condurre da questa consapevolezza”: “Il primato della grazia trasforma l’esistenza e la rende degna di essere posta al servizio del Vangelo. Il primato della grazia copre tutti i peccati: cambia i cuori, cambia la vita, ci fa vedere strade nuove”. (SIR)

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