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Il “Venerdì Santo” di quest’anno “incrocia un nuovo naufragio in acque nazionali libiche. Cento nuove croci, soprattutto di donne e bambini, che rischiano d’indicare un rallentamento europeo del salvataggio in mare e, al tempo stesso, il fallimento di un accordo tra Libia e Italia”.

A dirlo è il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo eletto di Ferrara-Comacchio, dopo il naufragio di migranti al largo della Libia, a poche miglia da Tripoli. Il bilancio è di 97 dispersi e 23 superstiti, secondo i primi dati.

“Mentre in Italia e in Europa si parla di sicurezza – osserva mons. Perego -, donne e bambini in fuga sono abbandonati nell’insicurezza totale, nascondendo i drammi di Paesi africani sempre più crescenti. Un muro di morti sta salendo nel Mediterraneo senza la volontà di condividere risorse nuove per un piano di sviluppo e ripensare – conclude Perego – canali regolari d’ingresso che evitino morti a centinaia”. (SIR)

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