Con ogni probabilità (salvo impennate del contagio, ma l’andazzo sembra rassicurante) dovrebbero riaprire al popolo le chiese con relative liturgie.
E’ in corso una garbata… ” trattativa” tra Governo e Cei per un stilare un protocollo di intesa.
Grosso modo questo consisterebbe (ricalcando in parte quanto da poco hanno fatto in Polonia) in un aumento delle celebrazioni, nel limite delle possibilità, riduzione rigorosa dei fedeli che partecipano alla messa, distanziamento sociale per evitare il contagio, mascherine, vigilanza di volontari alle porte della chiese per far osservare le norme e controllare che il numero dei presenti non metta a rischio la incolumità.
Un altro punto nodale è la celebrazione dei funerali sin qui interdetti.
La Cei insiste per farli celebrare in chiesa con la sola presenza dei parenti stretti evitando abbracci e manifestazioni di affetto.
Ne abbiamo parlato col noto ed autorevole immunologo clinico prof. Raffaele Numo al quale abbiamo chiesto anche se la fede fa bene alla salute.
Professor Numo, la fede fa bene alla salute?
“La mia risposta è sì. Per fede intendo tutte le fedi , specialmente quelle monoteiste . La fede assicura interiorità spirituale, irrobustisce l’ animo, garantisce maggior resistenza alle avversità . Vi è una spiegazione medica che si chiama endorfina e acquisizione di quella che si chiama immunità adattativa”.
Anche antidepressiva?
“La fede ha una efficacia antidepressiva in senso lato, e in questo aiuta il colloquio con il trascendente. La mia risposta è che la fede è di giovamento alla salute”.
Professore, passiamo ad un tema caldo. Probabilmente dal 4 Maggio riapriranno al culto pubblico le chiese. Vi sono controindicazioni?
“Se questo viene fatto con precauzioni, non vedo perché no. Si tratta di una cosa realizzabile, aumentando il numero delle celebrazioni, limitando la presenza dei fedeli nella chiesa edificio in proporzione alla capienza assicurando il distanziamento sociale, mascherine e vigilando con scrupolo sulla osservanza delle norme, specie appunto gli ingressi evitando assembramenti. Credo poi che il modo maggiormente sicuro dal punto di vista della igiene per evitare il contagio è dare la comunione sulla mano evitando quella con il calice che fanno gli anglicani”.
La Cei insiste sulla celebrazione del funerale..
“Penso che sia ragionevole. Non vedo controindicazioni, basta che in chiesa ci siano solo i parenti stretti e si evitino effusioni ed abbracci. Del resto la bara è sigillata e non infetta”.
E’ più potenzialmente pericolosa una metropolitana o una chiesa con queste misure?
“Una metro, specie quando ci si ammassa alla entrata o uscita”.
Bruno Volpe