Il vescovo di Spoleto: “Oggi fare un figlio non è motivo di gioia ma di preoccupazione”
Lo dice scandendo le parole: ” Il bambino non è un diritto, ma un dono di Dio. Manipolare le leggi della natura significa commettere una aberrazione”. Ecco l’affondo di Monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto- Norcia intervistato sul tema della famiglia.
Eccellenza, che clima si respira sulla famiglia?
” Non positivo. Ritengo, senza voler polemizzare con questo o quel governo, che la politica possa e debba fare molto di più di quello che sin qui ha svolto per proteggere e sostenere un istituto tanto basilare per la società, come è la famiglia. Esiste, e non è per niente secondario, il problema della scarsa natalità”.
Da che cosa dipende?
” Ritengo da motivi anche, ma non solo, di natura economica. Le giovani coppie hanno timore e incertezza a formare una famiglia e a generare. In questa ottica, il figlio è visto non come motivo di gioia, ma di turbamento e persino di preoccupazione. Mi pare inaccettabile”.
Solo motivi di economia?
” No. Le ragioni economiche, come dicevo, esistono, e sono robuste. Tuttavia, la crisi della famiglia è anche conseguenza di un clima culturale sfavorevole che sempre più spesso ne mina la stabilità e va contro la scelta del per sempre. Del resto, in tante manifestazioni del vivere quotidiano vediamo ostilità ai valori duraturi e al rispetto della parola data. Si ritiene che la libertà consista nel fare quello che ci viene in testa e il comodo proprio. Ma non è così. Essere libero non vuole dire realizzare quello che mi pare e piace, bensì avere senso di responsabilità e rispetto della verità. Tanto, in senso negativo, è figlio della visione individualista della vita e del rinnegamento della verità che sfocia nel relativismo etico e culturale”.
Venendo alla stretta attualità, pensa che la legge Cirinnà sia stata un colpo inferto alla famiglia?
” Capisco bene che esistano diritti individuali delle persone da tutelare e regolamentare. Però non ha senso accomunare, come di fatto è accaduto, la famiglia naturale formata da uomo e donna aperti alla vita con le unioni civii”.
Che cosa pensa della pratica dell’ utero in affitto?
” La vita e dunque il figlio, non sono un diritto, ma un dono di Dio. La vita non ci appartiene, noi ne siamo solo amministatori. Manipolare le leggi della natura pertanto, equivale ad una aberrazione. In quella pratica che è chiamata utero in affitto, si lede la dignità della donna e del suo corpo che è ridotto a merce e oggetto. Si determina un brutto mercato dei figli”.
Bruno Volpe