Grande successo anche in Italia per God’s not Dead
Dopo il capolavoro del film “Cristiada” che narra la resistenza eroica per la difesa della propria fede cattolica del popolo messicano intorno agli anni 1925/29, sta avendo enorme successo anche nelle sale italiane il film “God’s not dead” , Dio non è morto. È la forza della fede di un semplice studente il quale, da solo, contro il professore ateo che lo provoca assieme a tutta la scolaresca, si rifiuta di sottoscrivere che “Dio è morto”. Film avvincente, positivo, ricco di risvolti umani e sociali, esempio di coraggio e di fedeltà. Film da vedere anche se non riscuoterà mai né l’Oscar e nemmeno il premio dei cinema parrocchiali.
Cosa che invece è accaduta con l’assegnazione dell’Oscar al film “Spotlight” che tratta il solito argomento trito e ritrito della pedofilia nel Clero cattolico. È risaputo che, se si vuole fare carriera di qualunque tipo e qualità, non occorrono talenti speciali, ma basta presentare qualche progetto contro la Chiesa cattolica, Gesù Cristo e la cultura cristiana in genere.
Sorprende, tra le altre cose, l’intervento sull’Osservatore Romano di Lucetta Scaraffia che dichiara che il film in questione non è affatto anticattolico e anticlericale, come, invece, hanno sostenuto l’ateo-devoto Giuliano Ferrara e il giornalista cattolico Camillo Langone, entrambi dalle pagine del Foglio. Ancor più sorprendente l’intervento del cardinale Sean O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori che ha affermato: “Spotlight è un film importante perché permette a tutti di avere un impatto con la tragedia degli abusi sessuali da parte del clero (…) oltre che del danno arrecato alle vittime e alle loro famiglie ecc.”.
Patrizia Stella