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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno

Versione audio

https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

Versione testuale

IL VANGELO DEL GIORNO:

martedì 1 Ottobre

Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo

Nel vangelo di oggi Gesù lascia la Galilea e va verso Gerusalemme. La decisione di Gesù di andare a Gerusalemme apre nel Vangelo di Luca un lungo cammino che prenderà più della terza parte di tutto il suo vangelo. Un cammino, un percorso che prende tanto spazio nel Vangelo di Luca. perché? Perché questo lungo percorso è un simbolo del cammino di conversione che ciascuno di noi è chiamato a fare se vuole davvero seguire Gesù, è il cammino dei discepoli e delle discepole che cercano di seguire Gesù, senza tornare indietro. Il testo ci racconta che Gesù esce dalla Galilea e porta con sé i discepoli verso il territorio dei samaritani. Ecco, Gesù comincia il suo percorso entrando in terra di Samaria, una terra con cui i Giudei non desideravano contaminarsi, perché ritenuta eretica, lontana da Dio. E Gesù comincia subito a mostrare ai suoi discepoli che seguirlo significa aprirsi verso ciò che è nuovo, verso l’ “altro”, il diverso. Si tratta allora di un viaggio interiore, che esige una conversione, richiede la capacità di allargare il cuore verso gli altri. Non si tratta di modificare se stessi, di rinuciare alla propria identità, ma semplicemente di accogliere l’altro, di allargare il cuore, aprire la mente, come ci ha mostrato Gesù. Come può verificarsi questo? Il vangelo oggi ce lo mostra in modo chiaro: l’unico modo per restare se stessi, pur aprendosi agli altri e rispettandoli per quello che sono, indipendentemente dal loro pensiero o dal loro tenore di vita è amare. Chi ama vive nella mitezza, nel perdono, nella misericordia, non nella forza. Chi ama non assume atteggiamenti di difesa o di vendetta: sa che l’amore si fa strada da sè. Perciò chi ama si lascia anche ferire, si umilia, si fa piccolo, si annienta purché l’altro viva. Se ci facciamo caso, quando noi subiamo un male, come Giovanni in questo brano del Vangelo, siamo tentati di rispondere con la vendetta, ma Gesù oggi ci fa capire che, se seguiamo lui, anche se abbiamo tutte le ragioni del mondo per vendicarci, Lui non sopporta la vendetta, perché la vendetta è un meccanismo di morte! Gesù non sopporta che rispondiamo con ciò che può ferire l’altro, perché questo genera solo odio e piano piano ci uccide dentro! Gesù invece ci insegna a rispondere sempre con l’amore, anche se qualcuno ci fa del male, perché solo l’amore può essere una via per poter generare un principio di vita nuova nel cuore dell’altro. Non ci sono altri mezzi per cambiare le persone che amarle! Questo ci ha mostrato Gesù. Perciò, chi decide di seguire Gesù, decide di lasciar vivere l’altro, di lasciarlo libero anche di sbagliare, ma non lo abbandona: nel suo cuore continua ad amarlo. Oggi festeggiamo una santa molto amata in tutto il mondo, dottore della Chiesa a soli 24 anni. Una giovane donna che ha amato tanto il Signore e che ci ha insegnato con i suoi scritti, e quindi con la sua dottrina spirituale, una via maestra: amare Gesù nelle piccole cose della vita, per quello che possiamo, con tutta la nostra fragilità: è la via dell’infanzia spirituale. Vi lascio con un pensiero della santa che oggi può aiutarci a percepire cosa può realizzare nel cuore di una persona l’amore di Gesù. Santa Teresina scrive: “Non c’è che una cosa da fare nella notte di questa vita, l’unica notte che non ritorna più: quella d’amare, amare Gesù con tutta la forza del nostro cuore e salvargli le anime perché sia amato. Oh, fare amare Gesù!” E ancora, in un altro dei suoi scritti ci comunica queste parole che oggi possono aiutarci: “Gesù fece di me un pescatore di uomini: sentii un desiderio grande di lavorare alla conversione dei peccatori. Sentii che la carità mi entrava nel cuore, col bisogno di dimenticare me stessa per far piacere agli altri; e da allora fui felice.” Affidiamoci a Santa Teresina, alla sua preghiera innamorata e cerchiamo oggi di vivere questo Vangelo che la liturgia ci propone:

Lc 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?” Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio.

 

Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.

La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g

Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

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