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IL VANGELO DEL GIORNO: Mt 11,25-30 mer 29 Aprile 2020

Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e d’Europa

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Ho scelto volutamente di commentare oggi il Vangelo proprio della memoria di Santa Caterina da Siena. Il Vangelo invece del mercoledì della terza settimana di Pasqua continua a presentare il discorso sul pane di vita, discorso che solo nel Vangelo di Giovanni approfondisce il rapporto tra l’esodo di Mosè, cammino pasquale dell’antica alleanza, e la Pasqua di Gesù, nuovo esodo che si riceve per grazia, per fede. Giovanni sottolinea questo rapporto tra le parole di Gesù e la Pasqua come fondamento di quella che i cristiani celebreranno come eucaristia.

Abbiamo già detto che tutto questo sesto capitolo di Giovanni, per alcuni studiosi, va a sostituire le parole del rito dell’ultima cena in cui Gesù consegna il suo corpo come pane spezzato, parole riportate negli altri tre Vangeli sinottici, così chiamati perché hanno una struttura comune, ma non in Giovanni. Quello che Giovanni ci offre è quindi un prolungamento della Pasqua nell’eucaristia. Potremmo chiederci: perché fa questo? Perché questa era ed è ancora l’esperienza liturgica dei credenti, dato che l’eucaristia, ancora oggi, è un sacramento considerato come parte dell’iniziazione cristiana, cioè che completa il processo battesimale, tanto che solo i battezzati possono accedervi e riceverla, e questo era stabilito fin dall’antichità. Quindi il pane eucaristico è sostegno e alimento dei credenti, cibo d’immortalità proprio perché offre la vita nuova, la vita dei risorti, e nutre in noi qull’identità battesimale che ci è data per l’eternità. Bene, ora, come vi dicevo, oggi vorrei dedicare un pò di attenzione alla santa patrona d’Italia e d’Europa che oggi festeggiamo. Primo perché di fatto sul vangelo di oggi ho comunque appena finito di dire qualcosa, poi perchè oggi più che mai il ricordo e la preghiera di questa santa può illuminarci il cammino in questo tempo in cui siamo provati. Caterina fu una semplice ragazza, proprio una dei piccoli di cui parla il Vangelo: una donna analfabeta, non di ceto nobiliare, che però il Signore ha scelto fin dall’infanzia per una missione che si è rivelata di forte incidenza politica a livello mondiale, perchè fu una sua lettera a convincere il papa, che al tempo si era stabilito in Francia, a tornare a  risiedere nella città di Roma, cambiando così il corso della storia e stravolgendo le vicende politiche dell’Europa del tempo “nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo” dice Gesù nel Vangelo che celebra questa santa mistica di eccezionale sapienza e concretezza, che ha imparato a scrivere senza che nessuno le avesse insegnato a farlo e ha scritto tante lettere a capi di stato, trattati di spiritualità…qualcosa di inaudito: la fede di Caterina, il suo enorme amore per Gesù crocifisso fa di questa povera donna, illetterata un personaggio pubblico che richiama tutti alla verità: senza peli sulla lingua rimprovera i re arroganti e litigiosi, i cardinali che pensavano solo ai soldi, e il papa, che lei chiama “dolcissimo Cristo in terra“. La piccola Caterina, in un mondo maschilista come era al tempo la nostra Europa, non ha paura perché ama il Crocifisso e per amore di Gesù riceve un grande amore per la Chiesa, che al tempo era molto corrotta. Ma lei non ha paura, di fronte alla corruzione espone Cristo crocifisso e la sua sapienza, la sua potenza, la sua salvezza. Allora oggi ho desiderato parlare di lei perché siamo in un tempo di grandi polemiche, siamo provati nella fede e prendiamo posizioni forti, ma Caterina ci ricorda che il coraggio di chi crede non viene da polemiche, non viene da prese di posizione o da teorie, il coraggio di chi crede viene dall’amore di Cristo crocifisso e risorto, viene dal fuoco dell’amore di Cristo che si è lasciato inchiodare sulla croce, senza aprire la sua bocca, scrive il profeta Isaia. Preghiamo che per le preghiera di questa santa, nostra patrona, il fuoco dell’amore di Cristo torni a divampare nei cuori dei cristiani in Italia e in tutta l’Europa. Preghiamo con l’orazione di colletta, della liturgia: O Dio, che in santa Caterina da Siena, ardente del tuo spirito di amore, hai unito la contemplazione di Cristo crocifisso e il servizio della Chiesa, per sua intercessione concedi a noi tuoi fedeli, partecipi del mistero di Cristo, di esultare nella rivelazione della sua gloria. Amen. Buona giornata!

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