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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.
Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: mercoledì 1 Maggio

Nel Vangelo di oggi cogliamo la qualità profetica della predicazione di Gesù e quindi della vita cristiana che ci abita. Gesù si trova nella sua patria, ma non riesce a compiere tanti miracoli. Quanti di noi fanno questa esperienza! Quanti di noi sperano e pregano affinché persone care possano accogliere in pienezza la gioia del Vangelo? Ci può consolare allora questo vangelo perché mostra che anche noi partecipiamo della missione profetica di Gesù nel mondo! Grazie al mistero pasquale, che si compie in noi attraverso il battesimo che abbiamo ricevuto, siamo resi capaci di vivere il vangelo. E quando viviamo il Vangelo, quando viviamo della vita stessa del Risorto in noi, quando viviamo nella grazia dello Spirito Santo, noi siamo profezia di Dio. Essere profezia significa essere proprio come Gesù: segno di contraddizione e scandalo per chi attende da noi solo le fredde dimostrazioni razionali sulla fede. Noi cristiani siamo uomini e donne di pienezza e che vivono in pienezza! Non viviamo solo di idee, nè solo di razionalità e di spiegazioni asettiche, noi siamo uomini e donne salvati, liberati, felici perché in Cristo la razionalità raggiunge il suo compimento nell’amore. E oggi il Vangelo ci mostra che possiamo rispondere allo scandalo della ragione come ha fatto Gesù, senza turbarci troppo. Lo sappiamo: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua», ce lo dice Gesù. Perciò, da cristiani, non perdiamo tempo per i compromessi, e neppure per nasconderci nell’indifferenza, o nell’assopirci nelle comodità. Noi sposiamo la via di Gesù, seguiamo Gesù e di Lui, della sua Risurrezione, noi siamo resi testimoni dallo Spirito Santo! Nel libro che per i Cristiani chiude tutta la Sacra Scrittura, “l’Apocalisse”, scritta da  San Giovanni, è scritto che “la testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia” (Ap 19, 10). Preghiamo allora oggi che lo Spirito di profezia scenda su di noi, preghiamo lo Spirito Santo, invochiamolo! Ricordiamoci che chi sceglie di seguire Gesù, fa come ha fatto Lui: non ha timori, non vive compromessi, ma lascia il segno del cielo dove passa e continua il suo percorso fino a dove Dio lo porterà e fino a quando Dio vorrà. E aiutiamoci con la preghiera a non scoraggiamoci, perché la vera profezia di Gesù si mostra lì dove siamo rifiutati per la fede, senza che ce ne accorgiamo, perché è lì che siamo segno della pace di Dio, del Suo Shalom per tutta l’umanità.

Oggi, primo maggio, è la Memoria Facoltativa di San Giuseppe Lavoratore. Riporta il Martirologio Romano: “San Giuseppe lavoratore, che, falegname di Nazareth, provvide con il suo lavoro alle necessità di Maria e Gesù e iniziò il Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini. Perciò, nel giorno in cui in molte parti della terra si celebra la festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo venerano come esempio e patrono”.

Infatti nel Vangelo Gesù è chiamato ‘il figlio del carpentiere’. In modo eminente in questa memoria di san Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell’uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell’opera del Creatore, contributo al piano della salvezza (come ricorda la ‘Gaudium et spes’ al n. 34). Pio XII (nel 1955) istituì questa memoria liturgica nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata il 1° maggio.

Buona giornata!

Mt 13, 54-58

In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: “Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?”. E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua”. E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.
Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

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