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IL VANGELO DEL GIORNO: domenica 6 ottobre 

XXVII domenica del Tempo Ordinario 

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In questa domenica, il Vangelo ci fa riflettere e pregare sulla fede. Le parole di Gesù ci fanno percepire qualcosa di paradossale: avere fede come un minuscolo granellino di senape può sradicare un albero. Comprendiamo allora che la fede è una forza spirituale incomparabile, perché produce un dinamismo nello Spirito che fa correre spediti per il Regno, ci rende in grado di fare cose impossibili, incomprensibili all’intelligenza umana. Ma perché? Perché la fede ci trasforma in ministri spirituali del Regno di Dio, non di questo mondo! E’ un dono di Dio che non si può possedere, si può solo ricevere e donare. Ecco allora che ancora oggi il vangelo ci fa fare un passo avanti per entrare in una nuova mentalità: la fede ci introduce in una dimensione che esce fuori dalla logica del risultato perché, di fatto, cresce da sè nella misura in cui dono me stesso. E poiché il donarsi è la nostra felicità, trovarsi a vivere nella fede è tutta la nostra gioia! Non abbiamo bisogno di vedere subito i risulati del nostro dono, dei nostri sacrifici, Questo vuol dire quello che Gesù dice alla fine di questo brano del Vangelo: “quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»”. Servi inutili! Nel testo greco “inutile” si dice “a-creios“, che vuol dire anche “non pagato, non salariato“. Ecco, allora che questa domenica ci offre l’occasione di meditare e di celebrare la più bella caratteristica della fede, di qualunque fede che si rispetti, ma di quella cristiana in particolare perché segue l’esempio e lo Spirito di Gesù che ci insegna a dare senza contare, senza l’angoscia di perdere qualcosa, senza la paura che qualcuno possa farci del male. La fede è quel dono di Dio per il quale un cristiano vive ogni giorno  in modo sempre nuovo, perché ogni giorno sa donare con gioia. E ogni giorno si accorge di essere preceduto nel suo dono e trasformato interiormente affinché, quel poco di dono che riesce a fare di sè, gratuitamente, possa diventare dono per tante persone che aspettano l’amore di Dio! E oggi ci fa proprio bene questo Vangelo, perché siamo talmente ossessionati dal profitto, dalla produttività, dal guadagnare, che ci mettiamo a calcolare tutto, perfino il tempo è diventato una questione di soldi! Abbiamo bisogno di spazi in cui non serviamo a nulla, ma che proprio per questo ci rendono importati gli uni per gli altri. Questo vuol dire avere fede, rendere possibile il miracolo che Gesù ha compiuto in mezzo a noi e che resterà per sempre: vivere la carità, diventare segno di speranza in questo mondo, essere inutili per chi ci vuole mettere un prezzo, perché l’amore, lo sappiamo, non ha prezzo e noi siamo felici di avere la fede che ci custodisce dalla logica del mercato. Buona domenica nella gioia di questa fede che ci rende fratelli e sorelle in Gesù!

Lc 17, 5-10 

Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: «Vieni subito e mettiti a tavola»? Non gli dirà piuttosto: «Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu»? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»».

 

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