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IL VANGELO DEL GIORNO: mercoledì 23 ottobre 2019 

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Il vangelo di oggi ci presenta, come quello di ieri, l’esortazione alla vigilanza. Però lo fa con altre due parabole, rispetto a quella di ieri che riguardava un padrone e il servo che aspettava il ritorno dalle nozze, oggi abbiamo invece uno sviluppo della stessa tematica in un’articolazione diversa.  La prima parabola racconta di un padrone di casa non sa a che ora può arrivare il ladro, e così, ci dice Gesù, nessuno sa l’ora dell’arrivo del Figlio dell’Uomo. Sembra che Gesù quì ci insegni con questa parabola che ciò che conta nella vita è stare attenti a percepire la venuta di qualcuno. E Come si fa? Facendo attenzione e quì il Vangelo sembra specificare un’attenzione che si determina soprattutto nelle relazioni, dato che si parla di un padrone di casa. E la casa è l’ambiente proprio delle relazioni, in cui costruiamo le prime relazioni della vita, le custodiamo e possiamo farle crescere perché diventino accoglienza. Ma l’attenzione è anche nel custodire gli avvenimenti che viviamo ogni giorno dentro di noi, nell’interiorità, infatti la casa è simbolo anche dell’interiorità. La seconda parabola è quella del proprietario e dell’amministratore, che ci mostra come il buon amministratore è colui che svolge la sua missione di servo in pienezza. Torna allora l’atteggiamento che già ieri il vangelo ci mostrava e che oggi viene approfondito: il servizio.  Diventare servi del Signore, vuol dire, secondo il Vangelo vivere quel giusto atteggiamento che ci fa cogliere il senso profondo della vita, quello delle relazioni e ci mette nella prospettiva giusta, che è quella che ci assicura l’eternità di felicità. Chiediamo allora oggi la grazia al Signore di entrare un pò di più nella capacità sia di poter far attenzione alle relazioni che abbiamo, di metterle davanti a Lui nella qualità di quello che rappresentano per noi. E poi chiediamo anche di saper amministrare bene quel patrimonio che ci viene dalle relazioni, amministrandole nel vivere al meglio la missione che Dio ci ha affidato. E qual è questa missione? Quella di essere presenza viva del Regno di Dio in mezzo a noi, come è stato Gesù. Questo cercano i cristiani: curare la qualità relazionale della vita che costruisce, pian piano, con pazienza, ma con fede, il Regno di Dio. Chiediamo questa attenzione, questa vigilanza che ci fa servire con lo stesso spirito di Gesù perché questo fa di noi persone contagiose, gioiose, che sanno diffondere la vita di Cristo anticipando oggi la gioia dell’eternità. Buona giornata! 

Lc 12, 39-48 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate”. Allora Pietro disse: “Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?” Il Signore rispose: “Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore, assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”.

 

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