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Si chiama “Indicazioni pastorali dei vescovi polacchi per l’accompagnamento delle famiglie alla luce della esortazione postsinodale Amoris Laetitia” ed è un documento di diciannove pagine fitte fitte. Al momento, è al vaglio dei vescovi polacchi dopo la plenaria della Kep (la Conferenza Episcopale Polacca) tenutasi a Lublino nei giorni 13 e 14 ottobre scorsi.

Ai lavori ha insolitamente preso parte anche il Nunzio Apostolico in Polonia Monsignor Pennacchio che qualche giorno fa era stato ricevuto dal Papa. Si tratta di un documento che interpreta Amoris Laetitia e particolarmente il capitolo 8 in modo molto restrittivo rispetto alla visione di altre conferenze episcopali e anche di alcuni teologi vicini al Papa.

In particolare meritano attenzione i paragrafi del documento che vanno dal 40 al 50. I vescovi polacchi rigettano la possibilità di accesso alla comunione per le coppie che vivono more uxorio, senza il legame del matrimonio ( paragrafo 42). I divorziati risposati civilmente dicono ancora i vescovi della Polonia,non possono accedere alla comunione sacramentale sino a quando si trovano in una situazione che contrasta con in contenuto della Eucarestia “il legame sponsale del Signore con la sua Chiesa fedele”.

Ovviamente il  documento non rigetta la cura pastorale e dice che la Chiesa non respinge i divorziati risposati  e propone: Parola di Dio, ritiri, adorazione, partecipazione alle messe. Tuttavia, dicono ancora i vescovi, le persone in situazione irregolare non possono fare da padrino o madrina in comunioni e battesimi, non possono distribuire la comunione e neanche insegnare ai corsi di catechismo. I pastori sono però tenuti ad accompagnarli con zelo.

I vescovi polacchi affermano che Amoris Laetitia va interpretata, letta ed applicata alla luce del Magistero della Chiesa, della Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II, alla luce del Decreto della Congregazione Dottrina della Fede del 1994 e del Catechismo della Chiesa.

Da segnalare che la Università Giovanni Paolo II di Lublino ha conferito la laurea honoris causa al Cardinale Gerhard Muller, ex Prefetto per la Congregazione dottrina della Fede. Insomma un documento pastoralmente delicato, ma  molto fermo nella dottrina. I vescovi polacchi,  dicono no alla comunione ai divorziati risposati e invitano al rispetto del Magistero di Giovanni Paolo II.

Bruno Volpe 

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