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“Blue Whale, quante bufale stanno ingigantendo il fenomeno, nessun nesso col satanismo”. Don Fortunato Di Noto, coraggioso parroco siciliano anti pedofili e fondatore della benemerita Meter ( uno che di reati in rete si intende) smorza i toni e non condivide un certo allarmismo sulla Blue Whale.

Don Fortunato, si palpa una certa preoccupazione in merito a quel gioco…

” Per me non è una emergenza e credo che stanno ingigantendo il problema che certamente esiste, ma viene amplificato oltre misura, anche con dati falsi , quante bufale sento raccontare  “.

Ma qualche  ragazzo ci è cascato, innegabile…

” Io non dico che il fatto  non sussiste. Anzi, se si accertano casi di istigazione al suicidio, che è un reato, vanno duramente puniti. Ma nello specifico i dati dei casi di autolesionismo connessi a questo gioco sono tutto sommato bassi. Le statistiche sono incontrovertibili. Del resto, i suicidi ci sono sempre stati e molto prima della Blue Whale “.

In ogni caso, che cosa ispira questo gioco?

” Detto e ribadito che a mio giudizio  tutto viene amplificato e che non esiste una emergenza sociale, il gioco si basa  nel fare breccia nella debolezza e fragilità dei ragazzi, sul loro disagio esistenziale. Insomma, vigliaccamente  va a colpire i più deboli. Ma non parlerei neppure di satanismo, non ci vedo legami, bisogna essere credibili. Come Meter abbiamo segnalato alla Polizia Postale diversi profili di curatori  del gioco che istigano al suicidio. Però, lo ripeto, è un fenomeno marginale e non di massa, non va amplificato perchè i numeri sono bassi. Corriamo il rischio della emulazione. Se ne parliamo tanto si crea allarmismo. Il vero problema non è la Blue Whale, ma la fragilità dei ragazzi”.

Da che cosa dipende?

” Sono spesso ragazzi orfani di genitori viventi, di  persone che in moltissimi casi non sanno dare educazione e tempo. Non si rendono conto che spesso i figli passano otto, dieci ore davanti al computer. Lo fanno per la semplicissima ragione che anche loro,i genitori, si comportano alla medesima maniera. Li vedo in pizzeria che al posto di parlare tra di loro, chattano. E’ un tempo caratterizzato da fragilità, solitudine, incapacità di relazioni senza veri punti di riferimento e  valori, una società liquida”.

Pericolo pornografia in rete?

” Molto forte, ma lo valuto inarrestabile, una battaglia persa. Meglio prevenire con la educazione”.

Bruno Volpe

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