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La pandemia non ha fermato pedopornografia  e chat erotiche. Anzi, si è registrata un’ impennata. Lo rivela in questa intervista che ci ha rilasciato, il coraggioso parroco siciliano don Fortunato Di Noto, sempre in prima linea nel combattere la pedofilia.

Don Fortunato, tanta gente è rimasta necessariamente in casa. Che cosa avete riscontrato sulle chat?

” Che pedofili e amanti del genere erotico non si sono risparmiati, anzi a dirla tutta,  vi è stato un significativo aumento delle chat relative a pedo pornografia e  di natura erotica, addirittura pornografiche. Ne abbiamo contate oltre 200 in più segnalandole alla Polizia Postale. In sintesi: i perversi se ne fregano della pandemia”.

Con chi chattano?

” Con i bambini  ed è disgustoso”.

D’accordo. Ma i genitori dei bambini dove sono?

” Lei ha perfettamente ragione. Dovrebbero vigilare con maggior attenzione su cellulari e computer dei loro figli e non lo fanno. I mass media in questo periodo sono tutti concentrati, ed è giusto, sulla pandemia, e trascurano altri aspetti,  si parla poco della pornografia che riguarda i minori. La cosa incredibile è che se viene commesso un femminicidio, atto orribile, se ne occupano tutti, ma vi è un generale silenzio su pedo pornografia e chat erotiche, sull’ abuso nei riguardi dei minori,  e certamente la pedofilia”.

Don Fortunato. La sua diocesi è al Sud. Teme i risvolti negativi, sotto il profilo economico, della pandemia?

” Certo e sono molto concreti. Il rischio è che i poveri diventino sempre più poveri, i ricchi più ricchi. Lo Stato consideri con attenzione che i risparmi di chi li aveva sono finiti o quasi e che dalle parole bisogna passare subito ai fatti. Temo che possano scoppiare  rivolte se le cose non migliorano. Non dimenticate che le rivoluzioni spesso sono scoppiate per il pane, non per le idee politiche”.

Bruno Volpe

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