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Continua a fare il giro del web la commovente lettera che Paulo Gandolfini ha scritto al padre, il dottor Massimo Gandolfini, uno degli organizzatori del recente Congresso Mondiale delle Famiglie che si è svolto a Verona nell’ultima settimana di marzo.

Massimo Gandolfini, Portavoce del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, è nato a Roma il 31 agosto del 1951 ma da sempre risiede a Brescia. Dopo aver conseguito (nel 1977) la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano con il massimo dei voti e lode, nel 1981 si è specializzato in Neurochirurgia, sempre a Milano, e nel 1991 in Psichiatria, presso l’Università Statale di Brescia. Gandolfini, nel 1990 ha vinto il Concorso Nazionale di Idoneità a Primario in Neurochirurgia e dal 1997 ha diretto il Dipartimento di Neurochirurgia-Neurologia di un ospedale bresciano. Nel 1977 si è sposato e, dopo qualche anno, ha adottato una bimba in Perù. Dopo questa prima adozione sono seguite altre sei adozioni: due bimbi brasiliani e quattro italiani. Oggi i primi quattro figli (due femmine e due maschi) sono sposati e, quindi, Gandolfini è anche nonno di sei nipotini. Nell’ambito del dibattito in corso sul tema “teoria di gender” Gandolfini è uno dei massimi esperti in ordine agli aspetti biologici e neurobiologici della strutturazione dell’identità sessuata femmina/maschio e della costruzione dell’identità di sé del bambino, durante il tempo dell’età evolutiva, sottolineando l’importanza del confronto strutturante con mamma e papà.

Scrive Paulo Gandolfini al padre Massimo:

“Tu sei il figo per eccellenza, tu che accendi con stile e con classe il tuo sigaro, sapendo sempre da che parte stare… tu che mi hai salvato la vita da morte certa, ieri ed oggi.

Quando mi hai visto per la prima volta un bambino mi stava urinando in faccia, ed avevo 1 solo mese di vita e ci trovavamo entrambi nella peggiore favela di una città bella e pericolosa allo stesso tempo, che si chiama “Salvador de Bahia”!

Tu che sei la mia isola felice, tu che hai dato speranza alla mia esistenza e con mamma mi hai dato la possibilità di respirare fino ad oggi…

Tu che sei il mio migliore amico che mai e poi mai mi ha tradito!

Tu che sei l’esempio che la famiglia è la montagna e l’umanità la sua costellazione di piccole grotte, che ospitano al proprio interno un focolare alimentato dall’amore indiscusso di mamma e papà.

Tu che hai salvato con le tue mani e il tuo grande cuore innumerevoli vite!

Tu che con la tua onestà hai messo a tacere le male lingue.

Tu che con la rettitudine che hai imparato dal nonno hai superato le difficoltà della vita che ti hanno provato seriamente… si chiama discernimento! Un qualcosa che non appartiene a tutti… miglior papà del mondo: il mio!

Chiusa fra la festa del papà, aperti per sempre e da sempre i ringraziamenti a te papi, grazie di esistere! il tuo primogenito Pau.

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