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di Bruno Volpe

Per la quarta edizione del concorso letterario nazionale “Francesca Pisculli, una donna per la vita”, sette i vincitori, tra cui anche una bimba.
Ecco i nomi :
I classificato sezione poesia: Corinne
II classificati ex aequo sezione poesia:
Lucrezia De Monte e Cinzia De Vita
I classificato sezione narrativa: Paola Brambilla
II classificati ex aequo sezione narrativa: Camillo D’Angelo e Claudio Barile
Premio speciale alla piccola Benedetta Campanale per la sua bellissima poesia.
La giuria presieduta da Onofrio Pagone, composta da Carla Palone, Carmela Varchetta, Nicola De Matteo e Margherita Diana.
L’evento si è svolto nella suggestiva sala del Museo Civico di Bari nel cuore del centro storico e quest’anno il tema della quarta edizione del concorso era riguardante la tutela del pianeta.
Il concorso letterario rientra nell’ambito delle iniziative di Bitlibri un festival diffuso, nato dall’idea della dottoressa Cristina Maremonti, presidente del CIF metropolitano di Bari.
“Bit libri – spiega Maremonti – nasce con l’idea di coinvolgere tutti , è un evento per tutti, per le scuole e per il sociale, offre l’occasione agli appassionati della lettura, della poesia e dell’arte in generale di seguire e conoscere i loro beniamini da vicino attraverso incontri con gli autori, readings e piccole performances letterarie e musicali. Bitlibr – continua la presidente CIF – i ha un quartier generale, il Castello di Bitritto, che durante le giornate del festival accoglie mostre di pittura, fotografia o scultura, e si snoda in diversi luoghi del borgo antico per dare risalto al concetto di condivisione della lettura.
Maremonti ci racconta perché il concorso letterario è intitolato ad una donna, e chi era questa donna: “Il concorso letterario è intitolato a quella che è stata la Decana delle ostetriche di Puglia (26.1.1921 – 22.5.2015), Francesca Pisculli, fedele interprete della deontologia professionale, figura di spicco nel campo medico per quasi un secolo, ricordata ancor oggi per la sua grande competenza, la forza d’animo, il coraggio, l’abnegazione e la dedizione costantemente dimostrati nel quotidiano lavoro, sempre svolto in difesa della vita nascente. Una donna che ha lasciato il segno nella società civile, e io la voglio ricordare – conclude Cristima – perché possa essere sempre di buon esempio alle nuove generazioni in difesa della vita di un nascituro”.

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