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“Non servono virologi burocrati, ma dal contatto umano col paziente”: ecco l’affondo del professor Filippo Maria Boscia, luminare, e Presidente Nazionale dei Medici Cattolici in questa intervista che ci ha rilasciato.

Professor Boscia. Partiamo da mascherina sì, mascherina no. Che fare?

“Quando si sta all’aria aperta non ha senso. Va usata soltanto al chiuso, e se ci sono assembramenti. In tutto occorre buon senso e ricordo che non possiamo vivere di libertà assoluta. La mia finisce esattamente dove inizia il diritto di un altro alla salute con senso di responsabilità. In sintesi il mio capriccio individuale non deve portarmi al rischio di infettare altre persone”.

Le sono piaciute certe manifestazioni con assembramenti?

“Da medico nutro riserve e dico no, pure per i toni usati. Oggi non abbiamo bisogno di violente contrapposizioni sociali, ma del dialogo, solo con questo possiamo crescere”.

D’accordo. Ma questo lo dice lei che alla fine del mese ci arriva…

“Senta.  Anche nel passato abbiamo tutti vissuto momenti gravi e di piena difficoltà come l’attuale. Ma li abbiamo superati con dignità. Che cosa è accaduto qui? La nostra mentalità è stata orientata e conformata al consumo e non al risparmio, questi sono i risultati. La pandemia ci dice che prima di tutto occorre cambiare tutti noi gli stili di vita e qui ha ragione il Papa”.

Il virus secondo lei ha perduto forza?

“E’ corretto affermare che  ha perduto gran parte della sua forza, perché ha allo stesso tempo perduto quelli che si chiamano ospiti intermedi, ci si contagia di meno in quanto ci si incontra di meno”.

Per taluni medici occorrono movimento, sole e mare…

“Hanno ragione. Sole, mare e movimento aiutano e giovano, contribuiscono a fermare il virus. Del resto nel passato tanti bambini diventavano rachitici per le fasciature che non li esponevano al sole”.

E i virologi?

“Non abbiamo bisogno di virologi burocrati, ma di virologi con un reale ed umano contatto col paziente. Virologi che sappiano indicare concrete e praticabili norme di prudenza dotate di buon senso, ma senza la globalizzazione delle procedure”.

Convinto della presenza giornaliera dei virologi in tv?

“No. Non mi piace e neppure mi convince, perché è stato creato un panico eccessivo e questo porta alla preoccupazione, la quale a sua volta è concausa, non causa diretta, di un possibile calo delle difese immunitarie”.

Bruno Volpe

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