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Il professor Boscia, presidente dell’Amci.

Dopo il messaggio del Papa alla World Medical Association, le agenzie di stampa e i giornali ( nella loro maggioranza) hanno parlato di ” svolta” del Pontefice. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto ad un luminare della medicina, il professore barese Filippo Maria Boscia, Presidente Nazionale dei Medici Cattolici.

Boscia, che cosa è l’ accanimento terapeutico del quale ha parlato anche il Papa?

” Come medico, per 45 anni di esperienza, non sono ancora in grado di definire il limite tra proporzionalità terapeutica e non appropriatezza della cura. Un sottilissimo velo  difficile da capire esiste e questo mi preoccupa, perchè senza la reale comprensione del limite, ogni discorso diventa pericoloso ed aggiungo..”.

Prego…

” Per sproporzione si usa un vocabolo che non condivido come accanimento terapeutico. Io non ho mai visto un medico accanirsi sui pazienti, credo molto nella coscienza e  nella responsabilità dei medici. Il problema è che esiste il rischio che il malato, in caso di abbandono delle cure, si senta respinto. I medici devono saper scoprire l’ autentico significato della vita anche quando questa sta per spegnersi, coinvolgendo la famiglia. Le porgo un esempio”.

Avanti…

” In ospedale arriva a me grave, un uomo di 95 anni. Certamente vi può anche essere un eccesso di zelo del medico, interpretabile come accanimento. Viceversa se si verifica meno aggressività quel medico potrà essere chiamato a risponderne per legge. Dunque è difficile districarsi senza una vera alleanza medico- utente. Dico no all’accanimento, e no anche all’abbandono del paziente”.

Probabilmente tanto clamore mediatico si deve alla legge sul fine vita…

A mio avviso non vi è bisogno di una legge sul fine vita, ma solo sottolineare i compiti e le qualità delle azioni  dei medici. La sensazione, ma posso sbagliarmi, è che il Papa sia stato un tantino tirato per la giacca o strumentalizzato. Ho ascoltato il suo discorso e vi ho trovato sapienza e saggezza”.

E’ una svolta?

” Non vedo cambiamenti ed anzi  leggiamo un chiaro rifiuto della eutanasia. Nel discorso del Papa ho trovato coerente fermezza con quanto è scritto e riportato nel Magistero della Chiesa. Lo ha fatto con parole comprensibili e non equivocabili, nessuno cambiamento o svolta”.

Che cosa fare da medici  verso i malati?

“Non dobbiamo mai abbandonare il paziente in ottemperanza alla prossimità responsabile”.

Bruno Volpe

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