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Un funerale a distanza di quattrocento anni. È quanto ha celebrato Mons. Juan Antonio Reig Pla, il Vescovo di Alcala de Henares (Spagna) per recuperare una pia tradizione della zona. Nei giorni scorsi ha presieduto, in cattedrale il solenne funerale per l’anima del grande scritto Don Miguel de Cervantes Saavedra, in occasione del quattrocentesimo anniversario della sua morte. Il recupero solenne di questa venerabile tradizione (già verificatasi per altre personalità negli anni 1922, 1935, 1936, 1964 e 1973) si unisce ad altre iniziative di recupero portate avanti da Mons. Reig, come la Fiesta de las Santas Formas o la celebrazione della Reversión de las Reliquias de los Santos Niños Mártires Justo y Pastor.

Negli ultimi mesi il vescovo Reig Pla è stato al centro di diverse polemiche laiciste a causa del contenuto di alcune delle sue omelie, come ad esempio quelle legate al tema della religione, dell’aborto e del divorzio, sull’omosessualità (su quest’ultima tematica, in tv aveva assicurato l’inferno per coloro che, spinti dalle ideologie, non sanno orientare bene la loro sessualità e pensano che anche i bambini possano sentire attrazione sessuale per il medesimo sesso e, a volte, per “comprobarlo, se corrompen y se prostituyen, y van a clubs nocturnos de hombres”).

Dopo le polemiche, per quest’ultima come per altre argomentazioni cattoliche, il vescovo Reig Pla ha dichiarato: “nessuna istituzione umana ha il diritto di giudicare o impedire che il contenuto della dottrina cattolica possa essere insegnato” e ha chiesto ai cattolici di pregare per la libertà religiosa in Spagna”.

Il vescovo ha attaccato, in merito alla riforma della legge sull’aborto, anche il partito dei cristiani al governo nel 2014, il Partido Popular, affermando che è “ideologicamente informato dal femminismo radicale e dall’ideologia del gender, ed è infettato, come il resto dei partiti politici e sindacati di maggioranza, dalle lobby LGBTQ”.

Cervantes

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