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Il laicato cattolico è sul piede di guerra contro il ddl della Regione Puglia a firma Negro- Emiliano. Si tratta, infatti, di un disegno di legge “Contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’ orientamento sessuale o dalla identità di genere”. Secondo il mondo cattolico laico della Puglia, in realtà, si apre  una porta o  un portone, alla entrata, nella società, della ideaologia gender. Nel mirino della critica sono finiti in particolar modo gli articoli 3 ed 8 del provvedimento difeso a spada tratta dal Governatore Michele Emiliano, disposto anche ad incrociare le…  spade col mondo cattolico. L’ articolo 3 recita: ” La  Regione Puglia promuove attività di  formazione e aggiornamento per gli insegnanti e per il personale scolastico e per i genitori in materia di contrasto degli stereotipi di genere e di prevenzione del bullismo motivato dall’ orientamento sessuale o di genere”. L’ art 8 afferma: ” Il Corecom regionale effettui la rilevazione sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica  rispetto alla pari dignità riconosciuta ai diversi orientamenti sessuali”. E allora, parola a Manuela Antonacci, pasionaria cattolica, responsabile per Puglia e Bari di Generazione Famiglia.

Antonacci, perchè non vi piace questo ddl?

” E’ chiaramente ispirato sotto la influenza della lobby LGBT e  persino  con il benestare della relativa avvocatura. Pensiamo che sia a dir poco autoritario e negativo, porterà ad una campagna di indottrinamento nella scuola e negli ambienti sociali e certamente esiste  l’eventualità del bavaglio imposto anche alla stampa”.

Quali i rischi?

” Come le dicevo, esiste la seria possibilità che nella scuola e in tanti altri ambiti pubblici possa fare ingresso la teoria del gender. Ma poi ve ne  è un altro ugualmente importante e da non sottovalutare. Leggendo il tenore dell’ art 8, è chiara l’ esistenza di una specia di Minculp autoritario della regione che potrà controllare la stampa e i mezzi di comunicazione. Si parla di omofobia, ma nessuno spiega esattamente che cosa si deve intendere o come si materializza, in quali condotte. E’ possibile interpretare tutto e il contrario di tutto e questa ambiguità potrebbe causare efeftti perversi e censori, una situazione allarmante anche in chiave democratica. I media rischiano la censura. Inoltre  domando al Governatore Emiliano: dove sta tutta la urgenza del provvedimento? Non abbiamo visto tanta celerità in altri ambiti sicuramente molto più seri e decisivi. In quanto agli atti di bullismo contro i gay, francamente in Puglia se ne vedono molto pochi. Sospetto, viste le scadenze elettorali imminenti, un interesse in questa direzione”.

E i laici cattolici?

” Noi ci faremo sentire e non staremo con le mani in mano. Rivolgiamo anche un caloroso invito ai vescovi della Regione perchè  parlino. Qui è in ballo anche la libertà religiosa. In una omelia si potrà ricordare il contenuto della Genesi quando parla solo di uomo e donna o la lettera di San Paolo ai Romani? I sacerdoti saranno accusati di omofobia e dunque violazione della legge?”.

E intanto, almeno al momento, i vescovi della Puglia tacciono. Nessuna pronuncia ufficiale. Del resto, la prassi seguita dalla locale conferenza espiscopale è quella di lasciare mano libera ai laici.

Bruno Volpe

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