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“I cittadini contro le mafie e la corruzione”. E’ questo il titolo di un importante convegno antimafia che si terrà a Verona il prossimo 22 novembre.
La Fede Quotidiana ha intervistato il moderatore Matteo Castagna, responsabile del circolo culturale veronese Christus Rex.
Come si fa oggi ad essere cattolici impegnati contro le mafie, per esempio sull’esempio del giudice-martire Paolo Borsellino?
“È grazie anche ad un esempio di uomo di destra e molto cattolico come Borsellino, che è giusto avere una sensibilità in tal senso. Ci fu un periodo ben preciso, oggi innominabile, del secolo scorso, in cui secondo alcuni storici la Mafia venne debellata, o almeno resa innocua…Pare che il Prefetto Mori abbia lavorato molto e con buoni risultato sul fronte della legalità. La mentalità mafiosa, anticamera della mafia è l’antitesi della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica. Per cui ciò che è mafioso, omertoso, truffaldino, finalizzato alla creazione di uno “Stato” nello Stato, che stabilisca le regole sulla base degli interessi dei clan o le imponga agli altri tramite estorsioni di varia natura va combattuto in nome della Giustizia, in nome di Cristo Re, che il mafioso tradisce e offende”.
Parlerete di ergastolo ostativo. Qual è la sua posizione in materia?
“Premetto che su questo tema rispondo a titolo assolutamente personale, che può essere differente da quello degli altri relatori e organizzatori. Io, in linea di principio, sto con la Dottrina Sociale della Chiesa, Perenne e immutabile. L’ergastolo è il minimo, per certi reati e crimini efferati”.
In linea di principio lei sarebbe favorevole alla pena di morte per i mafiosi?
“Sì, e anche in questo caso, parlo a titolo del tutto personale, io in linea di principio sarei favorevole alla pena di morte, in tutti i casi e con le modalità previste dalla teologia morale. San Tommaso d’Aquino docet”.
Qual è la situazione dell’infiltrazione delle mafie in Veneto?
“Le mafie oggi non sparano quasi più. Si infiltrano dove c’è ricchezza e dove trovano terreno fertile per fare affari. Utilizzano la minaccia o il ricatto per mettere paura ai riottosi, che per fortuna, ancora esistono. Le mafie non esisterebbero senza i corrotti e i corruttibili. E’ evidente che la collusione, purtroppo, consente l’espandersi del fenomeno mafioso. So che i dati sono sconcertanti quanto sottovalutati. È per capire questi due passaggi che invito tutti a partecipare al convegno”.
Qual è il ruolo delle mafie straniere?
“Temo in particolare la mafia nigeriana, che è particolarmente pericolosa ed in ascesa con l’immigrazione incontrollata”.
Secondo lei il governo Conte 2 farà qualcosa contro le mafie?
“Forse mi è sfuggito…”.

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