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In una nuova intervista, il vescovo Athanasius Schneider ha chiesto una rettifica ufficiale della dichiarazione papale di Abu Dhabi sulla diversità delle religioni.
Il vescovo kazako ha chiarito che la spiegazione rassicurante, ma privata, del Papa offerta durante la visita ad limina dei vescovi del Kazakistan, circa il documento firmato con l’imam della moschea di Al Azhar, secondo cui la “diversità della religione” è parte della volontà di Dio (il Papa ha spiegato che l’espressione “è voluta da Dio” significa “volontà permissiva di Dio”), non basta. “Si sta predicando un nuovo vangelo, un Vangelo che non viene insegnato dal Verbo di Dio incarnato, che è stato predicato lealmente dagli Apostoli e trasmesso dalla Chiesa. Non ci possono essere dubbi”, ha spiega il vescovo Schneider, “su che cosa direbbe oggi san Paolo, riguardo a questa formulazione controversa della dichiarazione di Abu Dhabi: “Ma anche se noi stessi o un angelo del cielo dovessimo annunciarvi un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, siate anatema! (Galati 1,8)”.

Il Vescovo Schneider ha spiegato che “finora, né il papa né alcuna agenzia della Santa Sede hanno fatto una correzione pubblica sui passaggi dubbi del documento di Abu Dhabi”.

Nell’intervista, il vescovo Schneider esamina in dettaglio i diversi sviluppi relativi alla sua discussione con Papa Francesco su questa dichiarazione di Abu Dhabi. Schneider ha riferito di avere scritto “il 25 marzo, un’altra lettera personale”, al Papa per chiedere l’autorizzazione a ripetere “pubblicamente per tutta la Chiesa” ciò che il Papa aveva detto e scritto in privato allo stesso vescovo Schneider, per evitare la “confusione nella Chiesa che cresce giorno per giorno rispetto alla verità che la Fede in Gesù Cristo come unico Redentore dell’umanità è l’unica religione direttamente e positivamente amata da Dio”.

Interrogato sul fatto che Papa Francesco, durante l’udienza generale del 3 aprile, ha parlato esplicitamente della “volontà permissiva di Dio” riguardo alla diversità delle religioni, il vescovo Schneider ha spiegato che “con questa formulazione, Papa Francesco non fa un riferimento diretto al tanto discusso passaggio della dichiarazione di Abu Dhabi”. Inoltre, il prelato afferma che non esiste un insegnamento esplicito che menzioni che “la Fede di Gesù Cristo sia l’unica religione che Dio desidera positivamente”.

3 pensiero su “Il vescovo Schneider chiede una rettifica papale sulle dichiarazioni di Abu Dhabi”
  1. La religione e’ solo lo strumento che ha lo scopo di relazionare l’uomo con la divinita’, e dal momento che non succede nulla che Dio non permetta, e’ piu’ che plausibile che tutte le religioni siano permesse piu’ che volute da Dio.
    Pertanto, dice bene il Pontefice romano: la diversita’ delle religioni non implica affatto che tutte siano sullo stesso piano e pertanto”uguali”, ma tutt’altro: l’uomo e’ nato con “la relazione al Divino” ed ogni popolo ha sviluppato il proprio culto o religione (giusta o sbagliata) per rispondere a questa necessita. Francesco, ha detto pubblicamente che e’ doveroso confrontarsi con questa realta’ ma senza mai barattare i valori in cui crediamo, e quali sono questi valori che ci permettono di discernere e scegliere lo strumento (religione) che permetta la piu’ corretta e valida relazione con Dio? Senz’altro i nostri: noi adoriamo l’unico Dio che per amore si e’ talmente “contaminato” con la Sua creatura fino ad assumere la natura umana per redimerla. In nessun altra religione del mondo figura un Dio disposto a morire per amore dell’uomo. Questo fa la differenza, quand’anche sulla terra esistessero 100.000 culti…

    1. Come si fa a confrontarsi con i Mussulmani, l’Islam, che non credono in Gesù Cristo figlio di Dio e tantomeno alla Vergine Maria, madre del mondo e della Chiesa per volere di Dio?

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