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Il 27 dicembre 2019, il Montenegro ha adottato una controversa legge sulla libertà religiosa che sta determinando significative reazioni negative nei Balcani ed in particolare in Serbia

La nuova legge, in effetti, costringendolo a dimostrare i diritti di proprietà antecedenti al 1918, minaccerebbe il patrimonio del Patriarcato ortodosso serbo in Montenegro. Il Patriarcato ortodosso serbo non era infatti ancora costituito prima del 1926.

È riconducibile al Patriarcato ortodosso serbo la titolarità di 66 tra chiese e monasteri, che potrebbero essere avocati allo Stato in vista della loro successiva assegnazione al Patriarcato ortodosso montenegrino.

In conseguenza dell’adozione della nuova legge sulla libertà religiosa, si sono registrati proteste e scontri tra manifestanti e polizia, non soltanto in Montenegro, ma anche in Serbia, mentre in Croazia il provvedimento è stato accolto positivamente, a conferma di un clima ancora non sereno ad oltre 15 anni dalla fine della guerra di secessione jugoslava.

È diffuso il timore che ai montenegrini di osservanza serbo-ortodossa possa essere negata la libertà religiosa.

la diplomazia italiana è rimasta finora inerte sulla questione, malgrado investa l’esercizio di diritti di libertà fondamentali in un paese vicino che aspira anche a far parte dell’Unione Europea.

Quali misure il Governo italiano intende assumere in tutti i fori internazionali competenti in cui il nostro paese è rappresentato per esercitare un’azione concertata di persuasione morale nei confronti delle autorità di Podgorica, affinché in Montenegro sia assicurato il pieno godimento della libertà religiosa?

On.le Vito Comencini

Lega

Vito Comencini dopo alcune esperienze come consigliere comunale a Verona è stato eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Proclamato parlamentare il 14 marzo 2018 , è iscritto al gruppo parlamentare Lega – Salvini premier dal 27 marzo 2018. Ricopre la carica di Segretario della III commissione (affari esteri e comunitari) dal 21 giugno 2018 ed è stato membro della commissione speciale per l’esame di atti del governo

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