Gilbert Keith Chesterton, poliedrico scrittore inglese celebre fra le altre cose per le avventure del prete detective padre Brown, è l’autore del libro che dà il nome alla collana di Berica Editrice “UOMOVIVO – umorismo, vita di coppia, Dio”. L’ultima uscita del progetto editoriale è proprio un omaggio al maestro del paradosso e della meraviglia, un viaggio nella sua opera con gli occhi di chi da anni vive un corpo a corpo costante con la sua scrittura traducendone i testi, Annalisa Teggi.
Attiva nel web col blog Capriole Cosmiche (nato dopo la pubblicazione dell’omonimo libro), attraverso cui raccoglie impressioni di vita e commenta la cronaca, la Teggi ci accompagna passo passo fra i libri a cui ha lavorato, mostrandoci però come sia possibile, alla scuola di Chesterton, trasformare la critica letteraria in vita, in quotidianità, perché la buona letteratura non ha senso se non ha un contatto con il reale.
“Un uomo potrebbe davvero imparare molto sullo spirito speciale di Chaucer guardando le margherite, piuttosto che leggendo molte ineccepibili annotazioni di docenti e dottori di letteratura”, scriveva Chesterton, ed è questo l’approccio della Teggi, novella Alice nel paese delle meraviglie, come recita il sottotitolo, di un autore che ha fatto dello stupore una delle missioni della propria vita.
“È corretto dire, come afferma il proverbio su Maometto e sulla montagna, che non sono stata io ad andare a scuola, ma è stato il maestro elementare a venire da me. Ho cominciato a tradurre le opere di Gilbert Keith Chesterton senza sapere nulla su di lui. Mi sono tuffata a capofitto nei suoi libri in modo discontinuo, disordinato, bulimico, affannoso. L’entusiasmo è andato di pari passo allo stordimento, perché per la prima volta in vita mia ogni sillaba pronunciata da lui aveva sapore. Anzi, non solo aveva sapore in sé, ma dava sapore ai miei giorni.”