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Un sacerdote di Bari, docente di filosofia politica alla Gregoriana di Roma (molto stimato nel Sacri Palazzi con giusta ragione) ha deciso di scrivere un eccellente saggio proprio sul potere, idolo dei nostri tempi. Il titolo è “Il potere, uno spazio inquieto”, per i tipi di Castelevecchi. In poche parole, ispirato sia dalle sue competenze che dalla dottrina sociale, don Rocco ha esaminato in tutte le sfaccettature il potere e le sue implicazioni, molto spesso negative. Ne è venuto fuori un tomo di alto respiro, da leggere. Abbiamo intervistato don Rocco D’Ambrosio.

Don Rocco, per quale motivo, un saggio sul potere?

” Ho trovato questo argomento di scottante attualità. E’ una ricerca che conduco da anni e posso dire che la crisi di questa categoria ha toccato davvero le stelle, l’ apice. Una situazione che non ha gli attrezzi giusti e non riesce  a gestire neppure sè stessa”.

Solo un problema della politica?

” Assolutamente no, riguarda tutto il vivere, penso anche nella famiglia dove il potere educativo, in un buon numero di famiglie, non tutte per fortuna,  si è attenuato”.

Corretto dire che il potere è diventato un idolo?

” Lo è sempre stato, adesso la tendenza si è accentuata. La domanda che io mi farei è questa: cerchiamo il potere per i soldi o i soldi per il potere? Tra queste due entità il legame è molto stretto”.

Nel Vangelo leggiamo che il Signore è venuto per servire e non essere servito. Esiste lo spirito di servizio, almeno tra i cristiani?

“Generalmente è in crisi, ma lo è anche tra i cristiani o sedicenti tali. Persino nella Chiesa e non è di scandalo dirlo, vi è chi non ama il servizio. Invece penso che potere e bene comune, rettamente intesi, dovrebbero andare di pari passo”.

Il potere nella cultura?

” La cultura è un grande centro di potere e se usata in modo disonesto lo diventa realmente”.

Libro ottimista o pessimista?

“Lo lascio valutare i lettori”

E’ allora un libro di denuncia?

”  Almeno in parte sì. Ma occorre parlare e denunciare, non possiamo tacere”.

Bruno Volpe

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