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Con il Motu proprio SUMMA FAMILIAE CURA Papa Francesco ha istituito il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, che, legato alla Pontificia Università Lateranense, succede, sostituendolo (e «ampliandone il campo di interesse, sia in ordine alle nuove dimensioni del compito pastorale e della missione ecclesiale, sia in riferimento agli sviluppi delle scienze umane e della cultura antropologica in un campo così fondamentale per la cultura della vita») al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, che era stato creato dal santo polacco ed aveva avuto come suo primo preside il teologo e poi cardinale Carlo Caffarra, recentemente scomparso.

 

Il Papa ritiene «doveroso che l’originaria ispirazione che diede vita al cessato Istituto per Studi su Matrimonio e Famiglia continui a fecondare il più vasto campo di impegno del nuovo Istituto Teologico, contribuendo efficacemente a renderlo pienamente corrispondente alle odierne esigenze della missione pastorale della Chiesa».

 

In «una rinnovata consapevolezza del vangelo della famiglia e delle nuove sfide pastorali a cui la comunità cristiana è chiamata a rispondere», il Papa sottolinea che «la centralità della famiglia nei percorsi di “conversione pastorale” delle nostre comunità e di “trasformazione missionaria della Chiesa” esige che – anche a livello di formazione accademica – nella riflessione sul matrimonio e sulla famiglia – non vengano mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità». Per Francesco, «se un fruttuoso approfondimento della teologia pastorale non può essere condotto trascurando il peculiare profilo ecclesiale della famiglia, d’altro canto, non sfugge alla stessa sensibilità pastorale della Chiesa il prezioso apporto del pensiero e della riflessione che indagano, nel modo più approfondito e rigoroso, la verità della rivelazione e la sapienza della tradizione della fede, in vista della sua migliore intelligenza nel tempo presente».

 

Papa Bergoglio scrive che «il cambiamento antropologico-culturale, che influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato, non ci consente di limitarci a pratiche della pastorale e della missione che riflettono forme e modelli del passato. Dobbiamo essere interpreti consapevoli e appassionati della sapienza della fede in un contesto nel quale gli individui sono meno sostenuti che in passato dalle strutture sociali, nella loro vita affettiva e familiare. Nel limpido proposito di rimanere fedeli all’insegnamento di Cristo, dobbiamo dunque guardare, con intelletto d’amore e con saggio realismo, alla realtà della famiglia, oggi, in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre».

Il nuovo Istituto – che godrà di una privilegiata relazione con la Congregazione per l’Educazione Cattolica, con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e con la Pontificia Accademia per la Vita – nelle intenzioni del Papa, «costituirà, nell’ambito delle istituzioni pontificie, un centro accademico di riferimento, al servizio della missione della Chiesa universale, nel campo delle scienze che riguardano il matrimonio e la famiglia e riguardo ai temi connessi con la fondamentale alleanza dell’uomo e della donna per la cura della generazione e del creato».

 

Il Pontificio Istituto Teologico, così rinnovato, «adeguerà le proprie strutture e disporrà gli strumenti necessari – cattedre, docenti, programmi, personale amministrativo – per realizzare la missione scientifica ed ecclesiale che gli è assegnata» e potrà «conferire iure proprio ai suoi studenti» il Dottorato, la Licenza e il Diploma in Scienze su Matrimonio e Famiglia.

 

Matteo Orlando

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