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Si intitola “Propagande – segreti e peccati dei mass media” l’ultima fatica letteraria del giovane sociologo (classe 1984) Giuliano Guzzo.

Collaboratore del quotidiano nazionale La Verità, dei periodici cattolici Il Timone, Notizie Provita e dei siti cattolici La Nuova Bussola Quotidiana e Libertà e Persona, Giuliano Guzzo, con uno stile semplice, un taglio più da giornalista che da sociologo, offre un testo da non perdere, un libro che non dovrebbe mancare nella libreria di nessun giornalista, di nessun operatore della comunicazione, di nessun consumatore di internet e dei mass media, insomma un libro che ognuno dovrebbe avere e, soprattutto, leggere.

Perché? Propagande (pubblicato dalla casa editrice La Vela di Viareggio, 204 pagine, euro 15) offre una profonda e ben documentata riflessione sui media e sui meccanismi e le strategie con cui, all’oscuro dei più, la stampa, la televisione, il cinema e la stessa rete internet hanno condotto, e tutt’ora conducono, campagne propagandistiche raffinate, talvolta quasi impercettibili, ma spesso efficaci, chiaramente verso la linea anticristiana e progressista.

“Che si parli di aborto o di eutanasia, d’immigrazione o di rivendicazioni Lgbt, di terrorismo islamico o di fake news”, scrive Guzzo, “i responsabili delle varie campagne propagandistiche non hanno alcun interesse che si parli del loro lavoro. Al contrario, agiscono nell’ombra, dietro le quinte, e là vogliono restare. […] I burattinai dell’informazione non hanno insomma alcuna intenzione di mollare la presa”.

Attraverso questo libro, piccolo nelle dimensioni (un tascabile da duecento pagine) ma grande e profondo nei contenuti, Guzzo tenta di smascherare, di “disturbare” i manipolatori della verità (verità “che esiste e, nonostante tutto, resiste”), far “inceppare” gli ingranaggi della manipolazione, svelando le bugie e i trucchi che sono stati utilizzati, sia in Italia che altrove, per promuovere aborti e divorzi, la demonizzazione della famiglia naturale, la cultura della morte attraverso il suicidio assistito e l’eutanasia.

Nei vari capitoli (dai significativi titoli, come per esempio “Abortire la verità”, “Caccia all’obiettore di coscienza”, “Nuovo Cinema Arcobaleno”, “L’immigrazione come benedizione”, “Il marketing della pedofilia, e altri ancora) Guzzo narra smaschera i media orientati, offrendo a noi lettori gli antidoti per prevenire futuri tentativi di manipolazione.

I media, lo sappiamo e Guzzo lo dimostra, condizionano certamente l’opinione pubblica. Per contrastarne i tentativi di occultamento della verità Guzzo specifica che non bisogna essere né complottisti né addormentati. E’ sbagliato “demonizzare i media”, scrive l’autore, ma è anche ingenuo “sottostimare un potere che esiste e che può produrre effetti notevoli e, talvolta, inquietanti”, come quelli che descrive nel testo.

Terminata la lettura si rimane sconvolti dal come siamo stati ingannati dai media negli ultimi decenni. Tuttavia si è più consapevoli che, dotandosi di buone basi (come questo testo di Guzzo), la lotta alle propagande si può portare avanti. Solo così si può “Restare umani” e anche cristiani.

 

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