Per questo, spiega Francesco, “dobbiamo prima di tutto attingere dal nostro ricco patrimonio spirituale le motivazioni che alimentano la passione per la cura del creato”. La crisi ecologica, scrive il Papa richiamando l’enciclica, ci chiama “ad una profonda conversione spirituale” perché “vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana”. L’annuale Giornata offrirà l’opportunità di “rinnovare la personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato, elevando a Dio il ringraziamento per l‘opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo”.
La sua celebrazione nella stessa data con la Chiesa ortodossa “sarà un‘occasione proficua per testimoniare la nostra crescente comunione con i fratelli ortodossi”. “Viviamo in un tempo – sottolinea Francesco – in cui tutti i cristiani affrontano identiche ed importanti sfide, alle quali, per risultare più credibili ed efficaci, dobbiamo dare risposte comuni”. Di qui l’auspicio che la Giornata “possa coinvolgere anche altre Chiese e comunità ecclesiali, ed essere celebrata in sintonia con le iniziative che il Consiglio ecumenico delle Chiese promuove su questo tema”. (SIR)
E si, ci voleva proprio una giornata di preghiera per il creato, tanto per compensare l’abolita ( spero solo per quest’anno) festività dell’Assunta.