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Ad aprire i lavori del 1° Seminario Nazionale di formazione storico-politica del Popolo della Famiglia, in programma sabato prossimo, 2 dicembre, a Roma, sarà P. Giacobbe Elia, francescano della Fraternità Missionaria Mariana, autore del recente saggio “L’Atteso e l’Anticristo” (Armando Curcio Editore, Roma 2017, pp. 121, €12.90). Nella sua relazione, intitolata “Chiesa e totalitarismi: dal XX al XXI secolo”, spiegherà come e perché l’esperienza storica dei totalitarismi ideologici del Novecento non abbia ancora insegnato abbastanza. Infatti, come ci ha anticipato, «sotto l’apparenza formale della “democrazia senza valori”, il totalitarismo sta proseguendo anche nel XXI secolo».

Il mondo moderno, infatti, secondo P. Elia, «ha realizzato l’invito di Proudhon di cacciare Cristo dal palcoscenico della storia e di escludere il cristianesimo dal suo orizzonte. Ma appena lo ha fatto è diventato problematico a sé stesso ed è caduto nella tentazione del totalitarismo, cioè nella esclusione, sprezzante, male argomentata e nutrita di conformismi, del cristianesimo e della Chiesa che lo contraddicono in radice».

In pratica, l’attuale mondo secolarizzato post-ideologico, aggiunge il francescano, «ha così realizzato una religiosità perversa, facendo dell’ideologia la sua religione. Perché l’uomo non può vivere senza religione». Non è un caso quindi che, il 16 maggio 2016, nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, P. Elia abbia presieduto una cerimonia di consacrazione dei principali dirigenti del nuovo movimento politico di ispirazione cristiana, “Il Popolo della Famiglia”, al Cuore Immacolato di Maria, al fine di evitare che, «come ubriaca, quest’Italia vada dritta verso lo sprofondo» (cfr. Consacrati alla Vergine, in “La Croce quotidiano”, 17 maggio 2016, p. 1).

Nel volume L’inganno delle Ideologie (Koinè, Roma 2015), P. Elia aveva già lanciato il suo vibrante j’accuse contro quello che aveva già definito «il desiderio di suicidio dell’Occidente». Nel suo prossimo intervento al Seminario di formazione del movimento di Mario Adinolfi e Gianfranco Amato, quindi, articolerà questo suo pensiero sul futuro dell’Occidente su una base rigorosamente storica. «Papa Paolo VI, a tal proposito – ha dichiarato in una recente intervista il sacerdote -, da Sommo Sacerdote parlò di un “fumo di Satana” penetrato nel Tempio stesso di Dio. Bene: questo avanzare delle tenebre non è altro che rifiutare la luce, che è Dio. Tanto è vero che si stanno distruggendo i segni, il Cristianesimo è fatto di Chiese e Cattedrali che hanno fatto lo splendore dell’Europa e che non si rispettano più. Si sta cercando di cancellare ciò che rimarrà incancellabile. Per dirla con Goethe l’Europa si è costituita camminando in latino. Però c’è questo desiderio di distruzione, che è nato con il Comunismo. Ormai c’è una sorta di senso di colpa di cui l’Occidente si è fatto carico quasi avesse commesso un delitto».

Elia, oltre che studioso specializzato in teologia dogmatica, è anche medico ed esperto di bioetica. È stato il primo esorcista incaricato dalla diocesi di Roma dopo il Servo di Dio P. Candido Amantini (1914-1992), il religioso passionista del Santuario Vaticano della Scala Santa, suo maestro e, per anni, nella Capitale è stato responsabile di due centri di ascolto rivolti alle famiglie e alle persone in difficoltà. Ha al suo attivo numerosi articoli e pubblicazioni tra cui L’urlo muto (1987), La caduta del Diavolo di Sant’Anselmo d’Aosta (2006), Le preghiere del Popolo di Dio (2007), Le preghiere della Tradizione Cristiana (2009), Il segreto di Fatima. Salvati da una profezia (2012) e, infine, i due saggi già citati L’inganno delle ideologie e L’Atteso e l’Anticristo.

Giuseppe Brienza

 

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