Marco Invernizzi (Alleanza Cattolica): “il relativismo è una conseguenza della globalizzazione e della mancanza di verità”
Se l’ Armata Rossa, con tutto quello che ne consegue, non sfondò in Europa Occidentale, lo si deve ad un “miracolo”. Quello della battaglia di Varsavia, sulle righe della Vistola ( un’ ansa dove oggi più o meno sorge lo stadio nazionale). Fu un colpo di genio tattico e militare del maresciallo Pilsudski il giorno 16 Agosto 1920. Grazie a quel successo, l’ esercito sovietico perse e si arrivò alla pace di Riga del 1921. Questa battaglia, giustamente, è stata sempre nella massima considerazione di Alleanza Cattolica fondata da Giovanni Cantoni della quale oggi è ottimo Presidente Marco Invernizzi, autore di un interessante saggio su San Giovanni Paolo II dal titolo: ” San Giovanni Paolo II- Introduzione al suo magistero”. In Polonia la battaglia della Vistola è celebrata ogni metà Agosto con particolare enfasi, trovandosi a cavallo con la solennità dell’ Assunta. Abbiamo intervistato Marco Invernizzi.
Dottor Invernizzi. Perché Alleanza Cattolica dedica molto spazio a questa battaglia?
“Perché, e questo tanti storici non lo dicono o se ne dimenticano, senza quella battaglia e il suo esito, probabilmente la storia dell’ Europa Occidentale sarebbe stata diversa con il dilagare del comunismo. In Italia troviamo solo un libro che espressamente se ne occupa”.
Miracolo: perché?
“Intanto perché riuscì a frenare l’ avanzata sovietica e comunista con quello che ne conseguiva sotto il profilo anche religioso. Da un punto di vista militare la spiegazione è data dalla differenza notevole delle forze in campo. I polacchi non erano molti e di gran lunga militarmente inferiori rispetto all’Armata Rossa”.
Un altro “miracolo” lo fece dopo Giovanni Paolo II col muro di Berlino e sua caduta…
“Certo, ebbe un ruolo importante, ma non fu lui a farlo cade, contribuì. Tanto si deve allo storico viaggio del Papa polacco nella sua nazione datato 1979 quando ci si rese conto e fu un messaggio non solo interno, che i cattolici polacchi credevano alla Chiesa e non al regime comunista, lo si vide a Nowa Uta. Dimostrò la crisi di consenso del regime comunista”.
Chiesa cattolica polacca. Possiamo definirla baluardo di vera cristianità in Occidente o il secolarismo è arrivato anche in quel Paese?
“Il secolarismo ha fatto capolino anche da loro, figlio del relativismo che è una conseguenza della globalizzazione e della mancanza di verità. Tuttavia, queste conseguenze in Polonia sono molto minori rispetto ad altre parti, Italia inclusa. Lo si deve ad uno zoccolo duro che resiste e ad un governo, come l’ attuale, vicino alle esigenze dei poveri e di chi soffre. Molto più sensibile di quello Tusk che faceva gli interessi dei poteri forti”.
Bruno Volpe