Ti è piaciuto? Condividi!

 

“Sospendere le messe? Una vera follia della Chiesa bergogliana. La fede ha sempre fatto bene” ecco l’affondo del noto psichiatra Alessandro Meluzzi che abbiamo interpellato sul tema Coronavius e sullo stato di salute mentale degli anziani.

Come scrive Wikipedia, il prof. Meluzzi è stato membro della massoneria del Grande Oriente d’Italia sino alla conversione al cristianesimo. Nel 2007, presso l’Arcieparchia di Homs in Siria, è stato consacrato diacono della Chiesa cattolica greco-melchita, di rito orientale ma in comunione con il Papa. Venne poi allontanato dalla Chiesa cattolica, come ha denunciato il professor Meluzzi, per la sua passata adesione alla massoneria, che gli ha comportato anche una scomunica ipso facto ribadita anche nel 2011 dalla curia romana, dopo l’ordinazione diaconale.

A maggio del 2015, monsignor Leopoldo Adeodato Mancini in punto di morte ha ordinato Alessandro Meluzzi presbitero ortodosso della cosiddetta Chiesa ortodossa italiana autocefala, fondata dallo stesso Mancini. Si tratta di un ramo minore del cristianesimo ortodosso in Italia, un tempo associata alla Chiesa occidentale assiro-caldea, non riconosciuto dalla Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta, né dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e considerato scismatico dagli altri ortodossi italiani. Il 6 novembre 2015, dopo la morte di Mancini, Alessandro Meluzzi è il primate (arcivescovo) e metropolita di questa Chiesa col nome di Alessandro I.

Professor Meluzzi che cosa pensa dei provvedimenti governativi adottati sul Coronavirus?

“Sono giusti e adeguati alla situazione attuale e al pericolo di contagio di questa malattia. Ricordo che il Coronavirus si contagia con grande facilità e non riguarda solo gli anziani, ma anche i giovani. Penso addirittura che siano addirittura insufficienti e presi con un certo ritardo”.

Che cosa devono fare gli anziani?

“Prima di tutto non ammalarsi, perchè se lo pigliano diventa molto rischioso e talvolta dall’esisto infausto. Poi bisogna alimentarsi bene e distrarsi”.

In che senso?

“Facciano delle buone letture, parlino per telefono con amici e parenti, certamente limitino le uscite solo per ragioni essenziali. In questo momento la prudenza è di obbligo”.

Ritiene che si stia forse arrivando alla psicosi?

“Bisogna fare in modo che alla psicosi non si arrivi. Indubbiamente anche una eccessiva preoccupazione o drammatizzazione è scongiurabile. Gli anziani, molto più che i giovani, sono propensi ad assimilare ed amplificare i problemi”.

Le tv parlano 24 ore al giorno di Coronavirus…

“Abbiamo, come spesso accade in questi casi, una certa spettacolarizzazione nel media ed in tv. Credo che è giusto parlarne, ma con misura e torni giusti, questo è vero”.

Che cosa pensa quando vede che se ne occupano in tv opinionisti non competenti, attori e ballerine?

“Io non me la prendo con loro, sono invitati e accettano. Ma anche la presenza dei soliti medici è quando meno discutibile. Qui il problema è dei palinsesti delle tv che io non voglio difendere per carità. E’ molto difficile rivoluzionali o cambiarli. Da un punto di vista della psiche io consiglierei, specie agli anziani, ma a tutti, di vedere in tv i vecchi cari fil in bianco e nero, i musical di una volta, comici come Jerry Lewis e Totò o concerti di musica classica”.

Messe sospese…

“Un errore tragico, una follia tipica della Chiesa bergogliana. Hanno tolto, in special modo agli anziani, fede, speranza, preghiera collettiva cose che la messa assicura. Andare a messa assicurando condizioni igieniche favorevoli non è un male. Da un punto di vista rigorosamente medico, la fede aiuta la psiche, è una forte iniezione psicosomatica. Chi crede sta meglio. In Polonia hanno hanno fatto molto bene ad aumentarle”.

Bruno Volpe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.