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Giovanni Paolo IRecentemente è stato annunciato che la Positio (cioè il documento che contiene la raccolta delle informazioni sulla vita e le virtù eroiche) su Giovanni Paolo I è stata completata. Ora la causa si avvia alla fase conclusiva. Prima ci sarà il parere dei teologi, poi quello dei cardinali, quindi il pronunciamento del Papa con il decreto sull’eroicità delle virtù. Così Giovanni  Paolo I, salito al soglio pontificio il 26 agosto 1978, acquisirà il titolo di Venerabile (per la beatificazione è necessario poi un miracolo riconosciutogli).

Albino Luciani è rimastato papa solo un mese, ma per la sua umiltà (scelse come motto episcopale lo stesso di san Carlo Borromeo, Humilitas) e la sua semplicità ha conquistato il mondo. Ecco alcune sue riflessioni:

«Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere».

«Noi siamo oggetto, da parte di Dio, di un amore intramontabile: Dio è papà, più ancora è madre» (Angelus del 10 settembre 1978).

«Il Signore tanto ama l’umiltà che, a volte, permette dei peccati gravi. Perché? perché quelli che li hanno commessi, questi peccati, dopo, pentiti, restino umili».

«Io sono stato molto vicino, come vescovo, anche a quelli che non credono in Dio. Mi son fatto l’idea che essi combattono, spesso, non Dio, ma l’idea sbagliata che essi hanno di Dio».

«È impossibile concepire la nostra vita, la vita della Chiesa, senza il rosario, le feste mariane, i santuari mariani e  le immagini della Madonna».

«Ho patito veramente la fame; almeno sarò capace di capire i problemi di chi ha fame!».

«Molti non parlano degli Angeli. Sarebbe invece opportuno ricordarli più spesso come ministri della Provvidenza nel governo del mondo e degli uomini».

«Il Rosario, preghiera semplice e facile, mi aiuta a essere fanciullo; e non me ne vergogno».

«Devo prendermi un po’ di silenzio per la mia anima; mi stacco da voi per unirmi al mio Dio».

«Per esser buoni bisogna essere a posto davanti a Dio, davanti al prossimo e davanti a  noi stessi».

«Sentire il loro sacerdote abitualmente unito a Dio è,  oggi, il desiderio di molti buoni fedeli».

Maria Rocca

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