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L’Arcivescovo Henryk Hoser, il settantaseienne delegato pontificio al santuario di Medjugorje (Bosnia), ha vietato la ricezione della comunione sulla mano ai fedeli.

La notizia è stata anticipata dal noto giornalista David Murgia nel suo blog IlSegnoDiGiona.com.

David Murgia ha scritto che il sacerdote responsabile dei pellegrini italiani ha parlato ai fedeli durante la messa ufficiale in italiano nel pomeriggio dell’8 luglio ed ha detto che, secondo la nuova disposizione del delegato pontificio, non sarà più possibile ricevere la comunione in mano ma solo in bocca.

“La misura è stata presa per prevenire il furto di ostie consacrate che si vendono fino a 500 euro”, ha scritto Murgia.

E’ un dato di fatto, noto in tutto il mondo, che la comunione data nella mano ha moltiplicato i furti sacrileghi, ha dissacrato sempre più la presenza reale, in corpo, sangue, anima e divinità, di Gesù Cristo nell’Eucaristia, ha provocato e continua a farlo, abusi e profanazioni eucaristiche.

La scelta di monsignor Hoser segna l’avvio e il rilancio di una quanto mai necessaria tendenza: la comunione sulla lingua e, possibilmente, in ginocchio, per evitare la profanazione e il problema rappresentato dalle messe nere e dai circoli satanisti che, quasi meravigliati dalla cattiva consuetudine dei cattolici di ricevere la comunione sulle mani, possono facilmente prelevare l’ostia e condurla via o acquistarla dopo aver ordinato furti su commissione.

Attualmente ci sono molti laici, purtroppo poco ascoltati da quei vertici della Chiesa che non vogliono puzzare dell’odore delle loro pecorelle, che si battono per il ritorno universale alla pratica della comunione eucaristica in bocca e in ginocchio, non solo per evitare il furto delle particole consacrate, ma anche per evitare abusi e irriverenze varie. Peraltro, un esperimento condotto negli Stati Uniti, ha dimostrato che, ponendo la comunione in mano, diversi frammenti, difficilmente scorgibili ad occhio nudo, rimangono impressi sulle mani.

Tra questi benemeriti gruppi si segnala il Comitato Uniti a Gesù Eucaristia per le Mani Santissime di Maria che, su Citizengo, ha raccolto le firme di migliaia di persone di tutto il mondo per chiedere il rispetto della Santissima Eucaristia e gli inginocchiatoi in tutte le Chiesa del mondo per i fedeli che desiderano ricevere Gesù-Eucarestia in ginocchio e in bocca.

La consacrata Agnieszka Rzemieniec, a nome del Comitato internazionale “Uniti con Gesù Eucaristia per le mani Santissime di Maria”, da tempo ha chiesto aiuto alla Santa Sede e ai dicasteri vaticani di competenza, per estendere, “in virtù dell’autorità del Pontefice regnante”, la modalità di distribuzione della Santa Comunione che si attua in Vaticano (sulla lingua e non sulle mani) al mondo intero.

La giovane donna polacca ha aggiunto anche la possibilità di ricevere la Santa Comunione Eucaristica, oltre che sulla lingua, anche in ginocchio, su degli appositi inginocchiatoi da installare nelle varie chiese. Questo perché “il fedele che si inginocchia afferma la sacralità dell’azione e del luogo dove si celebra. Togliere il segno visibile e permanente della prostrazione, ossia gli inginocchiatoi, come hanno fatto recentemente in molte chiese, infligge un colpo mortale all’identità e alla sacralità delle nostre chiese. Il fatto che si voglia sostituire un tale gesto con lo stare inchinati, non risolve il problema, perché, da un lato non fa parte della tradizione liturgica latina, che ha pieno diritto ad essere riconosciuta e rispettata; dall’altro lato nelle sacre Scritture si parla in modo esplicito ed inequivocabile dello stare in ginocchio, come spiega san Paolo in Filippesi 2,10-11 o in Efesini 3, 14. Anche lo stesso Gesù Cristo si inginocchiò, soprattutto nel momento supremo della sua passione, quando si prostrò pure a terra in una intensa e drammatica orazione”.

La Rzemieniec ha spiegato che “il Cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha già espresso il suo favore ad acconsentire alla richiesta di permette la ricezione della Santa Comunione sulla lingua, per evitare gli abusi e ogni profanazione. Manca solo il via libera di Papa Francesco, ma il Santo Padre è osteggiato da alcuni vescovi e cardinali che, evidentemente, non amano e non vogliono rispettare Gesù Cristo presente nella Santissima Eucaristia”.

Distribuire la Comunione sulla mano “favorisce ogni tipo di irriverenza, abuso e profanazione”, ha spiegato a La Fede Quotidiana la Rzemieniec. Per tale motivo “è stata lanciata una petizione on line che ha già raggiunto le 10 mila firme”. Petizione che sarà presentata a Roma, durante un importante evento internazionale, alla presenza di teologi e alti prelati, nei prossimi mesi.

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