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“Se il tema se fosse solo di Bibbiano sarebbe circoscritto e facilmente controllabile, in realtà ignoravo la situazione di Bibbiano ma conosco diverse situazioni romane”.

Lo ha sottolineato la senatrice Udc, la cattolica Paola Binetti, in occasione della audizione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nella commissione parlamentare per l’Infanzia.

“Di fronte alla violenza sui minori perpetrata dai genitori o dal compagno di classe noi abbiamo – ha osservato la parlamentare – una violenza istituzionalizzata di un sistema che non funziona: mi preoccupa la sequenza sistematica delle violenze successive a quelle domestiche”.

Su questo – ha continuato la Binetti – credo che non ci sia solo il caso di Bibbiano, ma c’e’ una procedura che sistematicamente non tiene conto dei diritti dei bambini e ha creato dei sistemi che corrono il rischio di non essere orientati alla giustizia riparativa ma sono sistemi che si auto mantengono”.

“Quindi – ha concluso la Binetti – benissimo la commissione di inchiesta e spero di farne parte, ma non è questo che risolverà il problema nazionale, serviranno nuove linee guide, un nuovo protocollo, un nuovo modo di lavorare”.

Romana, romanista e seconda di quattro figlie, dopo il liceo classico la Binetti ha frequentato la facoltà di medicina alla Cattolica e dopo la laurea si è specializzata in neuropsichiatria infantile. Per quarant’anni è stata medico e docente universitario tra l’Italia e la Spagna, e si è occupata di iniziative di volontariato e di formazione della gioventù.

La Binetti nel 2005 ha accettato di fare politica in modo più diretto e concreto e dal 2006 siede in Parlamento (è stata sia Senatrice che Deputata).

Eletta nelle file del Partito Democratico, dopo il sostegno dato dall’allora suo partito, nel gennaio 2010, a Emma Bonino per la corsa alla presidenza della regione Lazio, la Binetti dichiarò che il PD «ha fallito […] nella sua missione di affermare certi valori e principi». Il 14 febbraio 2010, in prossimità di un’espulsione dal PD, annunciò l’abbandono del Partito Democratico e la sua adesione al progetto politico dell’Unione di Centro, partito con il quale è stata rieletta in Parlamento.

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