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La Chiesa Siro-Malabarese indiana, di rito cattolico, ha pubblicato una nota rivolta al clero in cui è evidenziato che “lo yoga non è una esperienza che avvicina al divino, anche se può contribuire alla salute fisica e mentale.”

Il sinodo dei vescovi siro-malabaresi riconosce l’importanza che lo yoga riveste nella cultura indiana, ma aggiunge che “deve essere considerata un esercizio fisico, una postura per concetrarsi o meditare” e che, d’altra parte, “l’esperienza divina non necessita di alcuna particolare postura”.

Fratel Paul Thelakat ha chiarito che lo yoga è “accettabile ed utilizzabile per concentrarsi, meditare e per il benessere del corpo e della mente. Tuttavia, il Sinodo non considera lo yoga con una via mitica o esoterica per raggiungere al meglio una vita spirituale.”

Un pensiero su “La Chiesa indiana: “Lo yoga non è una esperienza che avvicina al divino””
  1. In linea di principio concordo ma come si interpreta allora l’esicasmo che fa della postura e del respiro un metodo psico/fisico di preghiera ? Anzi secondo la Filocalia quello per eccellenza ( fatti salvi i Sacramenti ovviamente) ….

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