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L’attore Jim Caviezel, famoso nel mondo per avere interpretato la parte di Gesù nel film “La Passione di Cristo” attende con interesse la possibilità di lavorare nuovamente con Mel Gibson per sequel, un film sulla risurrezione, che il regista ha annunciato di volere realizzare.

Caviezel dice che questa interpretazione gli ha permesso di “ispirare positivamente altre persone”. “Se La Passione di Cristo ha ispirato così tante persone a fare il bene, perché non proviamo di nuovo?”, dice Caviezel, che avverte questo impegno come uno degli scopi della sua vita. “Solo l’amore di Cristo può salvare il mondo”, ha detto l’attore americano durante una visita in Polonia dove ha lavorato per un documentario su Karol Wojtyla dal titolo “Liberare il continente: Giovanni Paolo II e la caduta del comunismo”.

“Interpretando il ruolo di Gesù ho dovuto affrontare un sacco di critiche e spesso derisione ma sono comunque andato avanti”. “Non c’è niente di più glorioso e allo stesso tempo di più umiliante di interpretare questo ruolo. Niente mi potrebbe insegnare meglio l’umiltà”. “Quando ho interpretato Gesù ho pregato molto. Ho chiesto a Dio di mostrarmi come potere presentare Gesù nella maniera più accurata possibile, come far sentire gli spettatori più vicini a lui. È stato il mio percorso interiore che non è ancora finito”.

“Mi ha conformato anche Giovanni Paolo II che, dopo aver visto il film, ha detto ‘Tak bylo’, che in polacco vuol dire ‘è andata così’”. San Giovanni Paolo II “ha sempre chiamato i giovani a staccarsi dalla civiltà contaminata e demoralizzata. Mi rende triste che così tante persone nel mio paese non cercano la santità. Essi la sostituiscono con farmaci, droghe ed edonismo, che usano per riempire un vuoto emotivo”.

“Dopo aver interpretato Gesù”, ricorda Caviezel, “ero uno dei uno dei cinque attori più popolari del mondo, ma averlo interpretato mi è costato un boicottaggio per interpretare altri film. Beh, ognuno ha la sua croce da portare. Non staremo in questo mondo per sempre, lo sanno anche i produttori di Hollywood che ad un certo punto dovremmo rispondere di quello che abbiamo fatto a Dio”. Tuttavia, dice l’attore, “la mia carriera non è finita. Dopo tutto ho recitato in alcuni film importanti. Ho anche lavorato in una serie televisiva popolare come ‘Person of Interest’. Allo stesso tempo non ho mai dimenticato che il nome di Gesù è al di sopra di ogni altra cosa. È anche il nome più controverso di tutti i tempi. L’amore è controverso e lui impersona l’amore. Gesù insegnava anche ai Romani l’amore e lo hanno ucciso a causa di questo. Il mio vero dovere oggi è quello di vivere secondo il Vangelo e dare testimonianza alla verità”.

“La gente di Hollywood continua a chiedermi perché non riesco a separare la mia carriera di attore dall’essere un cattolico. In realtà la mia fede mi aiuta a fare le scelte giuste, anche se molte persone che mi hanno ispirato non hanno la fede o lottano per la fede, come Mel Gibson. Tuttavia lui ha investito il proprio denaro per realizzare La Passione di Cristo e non altri cattolici benestanti”. “La devozione alla Vergine Maria è l’essenza della mia fede. Il mio rapporto con Gesù è nato grazie a lei. Lei ha portato Gesù a noi”.

“La messa cattolica è una fonte di costante rafforzamento. È lì che posso incontrare Gesù. Ed opera una trasformazione reale. Pane e vino diventano il Corpo e il Sangue di Cristo e per questo vale la pena di morire. Ogni giorno prego di morire con Gesù nel mio cuore, per non abbandonarlo mai”. L’attore ha voluto testimoniare la sua fede in ogni aspetto della sua vita anche adottato tre bambini malati di cancro e schierandosi contro l’aborto. “Gesù ha detto che qualsiasi cosa facciamo al più piccolo fra di noi lo facciamo a lui. Egli vuole essere in noi, anche in tutte le azioni più semplici”.

Matteo Orlando

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