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IL VANGELO DEL GIORNO: domenica 3 Novembre 2019

XXXI domenica del Tempo Ordinario

Nel vangelo di oggi si racconta di un episodio avvenuto nell’ultima tappa del cammino di Gesù verso Gerusalemme. Siamo nella città di Gerico, la città detta “delle palme”, nella valle del Giordano, la città biblica in cui terminò anche il lungo cammino dell’Esodo del popolo ebraico durato ben 40 anni lungo il deserto. C’è qualcosa di importante allora, che avviene in questa città anche per noi, se vogliamo anche noi concludere il nostro Esodo per arrivare nella Terra Promessa, se vogliamo incontrare Gesù, nostra Salvezza e nostra gioia. Ma qual è questa relazione tra Gerico e la Salvezza?  Quando Gesù entra a Gerico, se ricordiamo, incontra un cieco (Lc 18,35-43), quando esce da Gerico, mentre passa la città, ci troviamo in questo brano del vangelo, in cui il Maestro incontra Zaccheo, un pubblicano. A Gerico Gesù mostra che è possibile entrare nella Terra Promessa, è possibile incontrare la Salvezza anche per coloro che pensano di esserne esclusi, anche per coloro che noi escludiamo. Un cieco ed un pubblicano sono stati privilegiati in questa città, cioè due esclusi, due persone che volevano vedere Gesù, ma che tutti preferivano non vedere. Da loro Gesù si lascia trovare. Il passaggio di Gesù a Gerico ci insegna che gli esclusi hanno una precedenza nel cuore di Dio, perché sono nella situazione giusta per poter incontrare il Signore. Ecco allora che il Vangelo di oggi ci presenta Zaccheo, un pubblicano. Un personaggio che ha un nome e una professione. Un uomo ricco, perché riscuoteva le imposte pubbliche, era capo dei pubblicani della città, ma anche un uomo escluso, perché era soggetto al sistema di dominio dei Romani e la sua ricchezza era considerata solo un risultato di una serie peccati e di impurità. Eppure Zaccheo, è scritto, vuole vedere Gesù, ed è pronto a salire su un albero pur di vederlo! Non gli importa di essere deriso dalla folla, gli importa solo di trovare una possibilità per vedere Gesù. Questo atteggiamento di Zaccheo ci dice qualcosa: anche se è un ricco, non si accontenta, desidera qualcosa di più, desidera incontrare quella persona che faceva miracoli, che aveva fatto guarigioni, che sapeva dare speranza agli altri. Perché? Forse perché Gesù era una persona stimata, amata, seguita da tanti? Forse perché Zaccheo cominciava a capire che i suoi soldi e il suo benessere non gli bastavano ad essere felice? Quello che sappiamo è che Zaccheo voleva incontrare Gesù, voleva vedere cosa ci fosse di speciale in quell’uomo. E Gesù, come sempre solo Lui sa fare, supera le sue aspettative: non solo lo chiama per nome, ma si invita a casa sua davanti a tutti! E questa eccedenza di amore, questa preferenza di Gesù per il capo dei pubblicani di Gerico provoca mormorazione generale. Questo è interessante: preferire gli esclusi, amare e mostrare amore per i rifiutati, rompere gli schemi di una certa tendenza benpensante, dà fastidio. E’ sempre stato così! Forse questo è quello che possiamo sperimentare anche noi, oppure può essere che nell’attenzione verso gli ultimi ci blocca proprio la paura di essere calunniati. Ecco allora che oggi, in questa XXXI domenica del Tempo Ordinario, il Vangelo ci incoraggia attraverso la testimonianza di Zaccheo: Gesù vince ogni male e riduce in fumo ogni maldicenza, ogni calunnia. Basta avere il desiderio di incontrarlo e Lui combatterà per noi! Zaccheo ha sperimentato questo! Se desideri veramente Gesù, se sei pronto anche a farti deridere per Lui salendo su un albero pur di vederlo, non puoi dubitare: Lui si presenterà davanti a tutti, e, come fece Dio nella famosa battaglia di Gerico raccontata nel Libro di Giosué  6, 1-21, quando semplicemente il popolo d’Israele circondò di lodi le mura di Gerico e queste crollarono da sole, così ogni calunnia crolla davanti alla presenza di Gesù che ti difenderà e ti donerà la libertà di vivere nella giustizia e nell’onestà, in pace con tutti. E infatti è quest’opera di liberazione che Zaccheo sperimenta, in questa amabilità che sente nascere dentro di sé grazie alla fiducia di Gesù. Il pubblicano si converte e arriva a restituire quattro volte ciò che aveva rubato, secondo ciò che la legge ordinava di fare in alcuni casi (Es 21,37; 22,3). Accade allora che Zaccheo  vede davvero chi è Gesù, da dove proviene la sua fama e la sua popolarità. Da buon pubblicano Zaccheo pensava che per essere popolari bisognasse avere soldi e inserirsi in un sistema di intrighi politici ed economici, invece Gesù gli dà la possibilità di vedere un nuovo modo per essere amato e rispettato, un modo limpido, puro, non corrotto! Una nuova possibilità di vita, che non aveva nulla a che fare col complotto e con l’inganno che chiudono le persone nei giudizi. Zaccheo scopre una libertà che è capace di liberare altri! Zaccheo voleva vedere, Gesù gli fa il dono di vedere Zaccheo come lo vedeva Lui. Per questo da allora in poi, ci dice il vangelo, il pubblicano di Gerico sceglie di vivere lo stile di Gesù, sceglie di essere amato in nome dell’amabilità, della bontà che Dio ha messo nel suo cuore attraverso il passaggio di Gesù nella sua casa. Allora chiediamo al Signore oggi, in questa santa domenica in cui tutti i cristiani si riuniscono nel nome di Gesù e della sua Risurrezione, chiediamo che anche noi, come Zaccheo, possiamo vedere il passaggio di Gesù nella nostra vita e far in modo che l’amabilità di Gesù diventi anche la nostra verso tutte le persone che incontriamo, soprattutto gli emarginati, gli scartati. Come Gesù ha insegnato a Zaccheo, che tutti possiamo, ognuno a suo modo, ricevere l’ amabilità del Maestro, praticando la giustizia, l’onestà, la tenerezza verso i più sfortunati. Buona domenica a tutti!

Lc 19, 1-10

In quel tempo, Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È andato ad alloggiare da un peccatore!” Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

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