Ti è piaciuto? Condividi!

 

IL VANGELO DEL GIORNO: domenica 5 Gennaio 2020
Seconda domenica dopo Natale 

Gv 1,1-8 

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità, Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

In questa prima domenica dell’anno, seconda domenica che segue il Natale del Signore e giorno che precede l’Epifania del Signore, cioè la festa della manifestazione della Luce di Cristo a tutte le genti, la liturgia ci presenta il Prologo del Vangelo secondo Giovanni. In questo testo, che si presenta anche poetico e ben curato dal punto di vista stilistico e contenutistico, filosofico, ci annuncia Gesù come  “Verbo di Dio”  che “si è fatto carne e ha piantato la sua tenda in mezzo a noi“. Il termine “Verbo“, che traduce in latino in greco “Logos” ha come sottofondo la letteratura sapienziale e tutto il tema della parola di Dio raccontato e cantato nell’Antico Testamento, dove la Sapienza viene presentata in legame stretto con la Parola, quasi ad identificarsi come una “persona” di Dio, un’entità di azione che vive in Dio e che viene mandata da Dio nel mondo per comunicare vita all’esistenza. Il Verbo allora è la forza creatrice di Dio, la Sapienza che illumina la vita umana, la Persona divina, il Principio divino, che comunica la vita di Dio negli essseri creati. Esiste allora una sorta di relazionalità in Dio, aperta verso Dio, ma anche verso la Creazione. “Parola di Dio” è proprio questa realtà divina che mette in relazione, che rende capaci di dialogare gli esseri umani con Dio. E’ il modo di Dio per comunicarci il suo essere. Ma in questo testo troviamo qualcosa di più profondo, che ci fa penetrare la Verità in modo più completo: Dio ha parlato e parla perché “si è fatto carne“, perché ha abitato la tenda degli uomini e delle donne, ha preso la loro umanità, la loro meravigliosa complessità. Lui, che è il Semplice, il Puro ha abitato il corpo umano e lo ha nobilitato nell’amore, nell’abbassamento, nella povertà, nella precarietà di un’esistenza mortale, vincendo la morte, vincendo ogni morte! Il vangelo allora diventa la luce per noi, perché ci manifesta che ogni uomo, ogni donna, ogni vita esistente è creata per la luce e, quando viene alla luce, riceve la chiamata ad essere illuminata dal Verbo, che è la luce eterna di Dio, la vita stessa del Padre donata nel Figlio. Certo, a noi è necessario un lungo cammino per eliminare in noi il male che si oppone alla luce di Dio, ma il Vangelo ci annuncia che nessun male, nessuna morte, potrà riuscire ad avere il sopravvento e a spegnere la luce eterna di Dio che è in noi. Chi riceve la fede allora è come Giovanni il Battista, testimone della della luce, perché lo stesso suo nome “Giovanni” significa: “Dio è amore misericordioso” per tutta l’umanità. Contempliamo allora oggi la luce di cristo che ci viene incontro e ci illumina! Lasciamoci illuminare da Cristo che nasce in questo mondo, in mezzo alle nostre tenebre! Lasciamoci rallegrare il cuore dalla fede nel Verbo Incarnato che ci ha resi figli di Dio, perché abbiamo ricevuto “dalla pienezza” ( v.16) di Gesù Cristo, Verbo di Dio, il dono della rivelazione che rende tutti gli uomini partecipi della sua realtà di Figlio e ci introduce nella vita di Dio. Buona domenica!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.