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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

Mc 7,14-23

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo”. Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: “Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?”. Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: “Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”.

Il Vangelo di oggi ci mostra la novità dell’insegnamento di Gesù rispetto all’insegnamento dei dottori della legge sul tema dei cibi dichiarati puri o impuri. Soffermiamoci a meditare su quello che dice Gesù: ciò che è impuro non viene da fuori a dentro, ma da dentro a fuori. Questo vuol dire che innanzi tutto la purezza o impurità non dipendono dal fatto che uno può rispettare o meno delle norme religiose, ma da qualcosa di più profondo! Si può agire solo per rispettare delle regole, ma a un certo punto tutto l’agire perderà di senso, perché quando si agisce solo per dovere, le cose, o peggio ancora le persone, sono solo mezzi utili a osservare le norme. Gesù invece ci insegna una prospettiva nuova: osservare sì la legge e le regole, ma cercando una relazione più profonda, in modo da non considerare le persone come delle cose, esterne a me. Come dice don Fabio Rosini, “basta mettersi accanto e non al centro”! che vuol dire cambiare prospettiva, in modo da non tenere a distanza gli altri, ma “prendendoli a cuore”, come spesso diciamo. Se tengo le persone distanti e distaccate da me, sono nell’impurità, questo ci dice il Vangelo di oggi, nella solitudine e nella tristezza. Se invece io raccolgo tutte le infinite possibilità di relazioni che posso vivere e le porto in me, permetto che queste mi uniscano ad altre persone che a loro volta sono anch’esse punti di relazione e avviene che, scoprendomi come una piccola parte di una grande rete di relazioni, vengo stabilita nella purezza, nell’amicizia, nella gioia. Sì, perché sono puro quando assomiglio a Dio, quando riesco a prendermi a cuore qualcuno e me ne prendo cura, instaurando con l’altro una relazione che non può che portare alla libertà. E in questo assomigliamo a Dio! Allora oggi cerchiamo di curare di più ciò che esce da noi, perché così potremmo diffondere di più al di fuori di noi la vera purezza, che è bontà, pace e gioia. Buona giornata!

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.

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