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“Al posto di Monsignor Galantino su Lutero e Riforma protestante non avrei usato l’espressione ‘frutto dello Spirito Santo’: è stata una frase azzardata.” Il professor Franco Cardini, storico e docente emerito alla Università di Firenze ” bacchetta” il Segretario della Cei.

Cardini, Monsignor Galantino sulla Riforma e Lutero ha parlato di frutto dello Spirito Santo. Corretto?

“Da storico sono abituato ad evitare sugli eventi ogni giudizio di merito e a guardarli oggettivamente. Certamente Lutero a suo tempo si trovò ad affrontare un ambiente ecclesiasitco degradato ed anche decadente o corrotto.  Tuttavia non è giusto dire tutta la Chiesa, ma uomini della stessa. Se poi vogliamo guardare le cose con occhi di fede, quella di Lutero non fu una autentica Riforma, ma una rivolta che,nei contenuti, di cattolico non ebbe molto. Al posto di Galantino avrei evitato quella definizione, mi pare azzardata “.

Che cosa ha portato Lutero?

” Detto che su alcune cose aveva le sue buone ragioni, il risultato fu la divisione ecclesiale ed anche politica. Che questo sia un bene o un male non lo deve valutare lo storico. Inoltre, proprio da Lutero parte quel periodo che porta alle   guerre di religione delle quali, da cattolici, tutti avremmo fatto volentieri a meno”.

E lo Spirito Santo?

” Volendo esagerare, il vero frutto dello Spirito Santo fu la cosiddetta Controriforma , termine che io non approvo, ed è stato inventato dai moderni. Semmai, è molto più  rispondente al vero definirla Riforma Cattolica.”.

E la dichiarazione di Galantino?

“Con ogni rispetto per il vescovo, il mio parere è che poteva essere più prudente, al suo posto avrei evitato e non mi sarei espresso in quel modo. Avrei parlato di segno della Provvidenza o disegno imperscrutabile di Dio il quale permette il male per il bene. La Riforma in chiave cattolica potrebbe essere letta come piano misterioso di Dio le cui vie non sono le nostre, alla pari di quel mattone caduto in testa al turista spagnolo nella chiesa di Santa Croce. Una cosa è certa. Lutero odiava il Papa che definiva persino anticristo”.

Fu antisemita?

“Diciamo che non amava gli ebrei ed usava parole dure. Contesto la definizione antisemita in senso religioso. Questa categoria ha una valenza maggiormente utilizzata per il dileggio o disprezzo fisico. Lutero fu antigiudaico e con qualche rudezza di troppo”.

Ultimamente nel foglietto delle messe, nelle chiese italiane, è apparso Lutero. Che ne pensa?

“Parlare di lui non è il male assoluto. Però ho dubbi sulla sede usata. A me personalmente non fa caldo o freddo, però occorre valutare con la dovuta attenzione il grado di preparazione culturale dei fedeli e non tutti, proprio per questo, hanno il giusto discernimento e allora corriamo il rischio di accomunare Lutero al cattolicesimo. Io non lo avrei fatto, bisogna evitare il rischio di scandalizzare o confondere”.

Bruno Volpe

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