Ti è piaciuto? Condividi!

” Piango Maradona come un figlio”. In questa intervista al nostro sito parla Luciano Moggi, il dirigente sportivo che assieme al presidente Corrado Ferlaino, portò dal Barcellona Diego Armando Maradona a Napoli. Moggi è la chiave migliore per capire Dieguito e la sua relazione con Napoli. Luciano Moggi vive attualmente a Napoli  nella sua splendida casa con vista mare.

Come hai preso la notizia della morte di Dieguito?

” Come vuoi che la abbia presa, per me non è scomparso un fuoriclasse del calcio, forse quello più grande di tutti i tempi, ma un figlio”.

Come era Maradona nella vita?

” Un passionale, allegro ed anche terribilmente ingenuo. Sì, ingenuo e forse si spiegano così certe situazioni. Con lui dovevo fare da dirigente calcistico, ma anche da padre, aiutarlo, preservarlo, talvolta gridavo. E abbiamo pure litigato. Però la cosa finiva  dopo poco. Era difficile volergli male”.

Che cosa ha rappresentato Maradona per Napoli..

” Tanti si meravigliano delle reazioni eccessive della città, ma evidentemente conoscono poco Napoli. Maradona non è stato solo un fatto calcistico, ma un segno di rivincita sociale di ua città spesso emarginata e trascurata. Pensa che quando con la squadra andammo a giocare un’ amichevole a Tokio, eravamo conosciuti come la squadra di Maradona. La simbiosi era perfetta tra Napoli e Maradona. Su un muro cittadino, lo potete leggere, sta scritto che il soletramontà sul Napoli di Maradona il sole non tramonterà mai. Ecco la sintesi Napoli ha amato questo ragazzo, lo ha fatto suo in modo viscerale. Ti ripeto che il rapporto non è solo sportivo, ma storico e sociale, anche culturale, perchè il calcio è cultura persino”.

In tv hanno detto che lo ha portato Ferlaino, ma si sono dimenticati di te…

” Hanno ragione, è stata la società . Ci ha messo i soldi e fu un investimento giusto. In quanto a me, che volete che mi interessi, non ci penso. Ognuno dica quello che vuole”.

Maradona e la religione. Il Papa gli ha dedicato un messaggio..

“In Argentina Diego era visto come una sorta di divinità e tra argentini esiste grande legame. Non so se fossero in contatto stretto col Papa, ma è sicuro che quando gli rese visita fu emozionato. Diego stimava molto questo Papa e a modo suo aveva una sua religiosità, che dimostrava con fatti concreti, azioni di bene. Ora scusami. Non avevo voglia di parlare di Maradona,  ho fatto una eccezione con te e La Fede Quotidiana”.

Bruno Volpe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.